Rapina alle Poste all’Arenaccia con pistole puntate a clienti e dipendenti: preso uno della banda
Avevano fatto irruzione nell'ufficio delle Poste Italiane all'Arenaccia, al centro storico di Napoli, con il volto coperto e le pistole spianate, scatenando il panico tra gli utenti e fuggendo via con il bottino della rapina. Dopo serrate indagini, però, la Squadra Mobile della Questura di Napoli, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è riuscita a individuare uno dei presunti rapinatori.
Fermato uno dei rapinatori: portato a Poggioreale
Si tratta di un 48enne napoletano, già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti specifici e sottoposto in quel momento a misura alternativa alla detenzione. L’uomo è stato rintracciato in strada dai poliziotti, che lo hanno successivamente condotto presso gli uffici della Questura di Napoli, dove è stato identificato e poi sottoposto a fermo di indiziato di delitto, di iniziativa della polizia giudiziaria. Il 48enne è indagato per il delitto di rapina aggravata commessa in concorso con altri soggetti. L'uomo è stato poi trasferito alla Casa Circondariale di Poggioreale.
La rapina in pieno giorno all'Arenaccia
Secondo le indagini, nel primo pomeriggio del 12 gennaio scorso, il 48enne, insieme ad altri due complici ancora in corso di identificazione, tutti a volto coperto dai passamontagna ed armati di pistola, avrebbe fatto irruzione in un Ufficio Postale nella zona del quartiere Arenaccia, a Napoli. I tre avrebbero prelevato denaro contante dalle casse, tenendo sotto la costante minaccia delle armi dipendenti e clienti, a quell’ora numerosi per le prestazioni sportello, generando panico ed allarme tra tutti i presenti, e dileguandosi, poi, con il bottino.
Il rapinatore incastrato dalle telecamere
Gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, però, si sono messi subito sulle loro tracce. Hanno passato al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati che si trovano nella zona e sono state esaminate le fasi antecedenti e successive alla rapina. Queste ultime sono state poi comparate con i filmati delle telecamere interne dello stesso Ufficio Postale. Da questa analisi meticolosa, si è riusciti poi a riconoscere l'indagato, che avrà modo di difendersi nel prosieguo della vicenda.