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Rapina a “Le Porte di Napoli”, tre fermati: stavano per colpire in un’altra gioielleria

I carabinieri hanno sottoposto a fermo tre persone, accusate del raid nel centro commerciale e di altri episodi analoghi; sono stati bloccati a Pomigliano d’Arco.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Avevano progettato una rapina in una gioielleria di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, erano pronti a passare all'azione quando si sono trovati faccia a faccia coi carabinieri: in manette tre uomini, bloccati dai militari della stazione di Afragola, già finiti nel mirino per altri raid, tra cui quello in una gioielleria all'interno del centro commerciale "Le Porte di Napoli" avvenuta il 13 maggio scorso, quando i criminali fuggirono con orologi di lusso e preziosi. Gli indagati sono stati bloccati in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord per associazione a delinquere finalizzata a commettere rapine, ricettazione e reati connessi alle armi.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati nelle indagini della Procura, il terzetto studiava meticolosamente l'obiettivo prima di colpire: si accertava della presenza di telecamere nella zona e delle aree coperte dalla videosorveglianza, si procurava armi finte per minacciare i dipendenti delle attività e utilizzava automobili rubate, precedute da una vettura "staffetta" per controllare la zona che è risultata essere di proprietà della moglie di uno dei rapinatori.

Partendo dall'episodio del 13 maggio scorso e da quelli analoghi precedenti, i carabinieri hanno individuato i presunti responsabili e, indagando su di loro, hanno scoperto che stavano preparando una nuova rapina e tra i possibili obiettivi c'era una gioielleria di Pomigliano d'Arco. Una volta individuati i luoghi in cui avrebbero potuto colpire, i carabinieri si sono appostati nelle vicinanze e hanno atteso che i rapinatori arrivassero, per poi bloccarli prima che partisse l'irruzione.

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