Rapina a David Neres, tre arresti a Napoli: “Con questo orologio ci facciamo 120mila euro”

Tre giovani in carcere per la rapina al calciatore del Napoli David Neres; la batteria di rapinarolex ripresa dalle telecamere, i sospettati sono tutti del Rione Lauro.
A cura di Nico Falco
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"Con questo ci facciamo scarsi 120mila euro": brandelli di conversazioni intercettate in ambientale in una delle automobili in uso alla banda di rapinatori che, subito dopo il colpo, sta verificando il modello dell'orologio appena portato via al calciatore del Napoli David Neres. Quando si rendono conto che è quello che vale di più tra due modelli simili, le grida di gioia: sul mercato nero possono ricavarci ben oltre centomila euro. Le intercettazioni sono agli atti nell'ordinanza che oggi, 14 novembre, ha portato in carcere tre giovani, tutti residenti nel Rione Lauro, a Fuorigrotta.

David Neres rapinato dell'orologio, tre arresti

L'ordinanza di custodia cautelare per concorso in rapina pluriaggravata, emessa dal gip su richiesta della Procura, è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo; in carcere Gianluca Cuomo, 30 anni, Giuseppe Vitale, 24 anni, e Giuseppe Vecchione, 34 anni.

I fatti risalgono al primo settembre scorso. Quella sera Neres, subito dopo la partita giocata al Maradona contro il Parma, stava tornando in albergo su un minivan quando, mentre era bloccato nel traffico, era stato assalito da una batteria di rapinatori: avevano spaccato il vetro del finestrino posteriore, gli avevano puntato la pistola al volto e si erano fatti consegnare il prezioso orologio, un Patek Philippe, che che l'attaccante brasiliano portava al polso.

Il raid ripreso dalle telecamere di sorveglianza

I militari sono riusciti a risalire agli autori del raid già nelle prime ore: l'automobile che li aveva prelevati era infatti già sottoposta ad intercettazione nell'ambito di un diverso procedimento, relativo al clan Iadonisi, che ha la sua roccaforte proprio nel caseggiato popolare che affaccia su via Leopardi.

Nei video registrati dalle telecamere di sorveglianza si vedono i criminali che seguono il minivan all'esterno dello stadio Maradona e, successivamente, i sospettati che rientrano nel Rione Lauro; uno di loro scende dall'automobile senza scarpe, se ne è liberato per evitare di farsi riconoscere. Subito dopo il colpo, infatti, i rapinatori si erano disfatti di caschi e abiti, buttandoli in un autocompattatore dell'Asia. Secondo le indagini non si era trattato di un "colpo fortuito", ma il gruppetto avrebbe premeditato il raid.

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