Napoli, ragazzo si uccide nel carcere di Poggioreale. Era accusato di maltrattamenti in famiglia

Un detenuto di 25 anni si è tolto la vita nel padiglione ‘Salerno' del carcere Poggioreale, Napoli. A dare la notizia ieri sera Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e Pietro Ioia garante napoletano dei detenuti. L'uomo che si è suicidato era originario di Pollena Trocchia, provincia di Napoli ed era nella casa circondariale napoletana da marzo, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
Luca, questo il suo nome, era arrivato il 7 marzo a Poggioreale, transitando per i reparti Firenze e Roma (quest'ultimo riservato ai tossicodipendenti) prima di giungere il 19 aprile al padiglione Salerno. Dall'inizio dell'anno è il quarto suicidio nelle carceri campane: uno a santa Maria Capua Vetere (Caserta), uno ad Avellino e un adolescente in una comunità residenziale in provincia di Caserta. «Parliamo di uomini che in carcere dovevano ricevere una prestazione rieducativa» dicono i garanti. I suicidi in Italia dall'inizio dell'anno sono già 22.
Spiegano Ciambriello e Ioia in una nota congiunta:
Quando arrivano le denunce per maltrattamenti occorre subito non trascurare che questi atteggiamenti, come nel caso di Luca, possono essere procurati da disturbi psichici e dalla tossicodipendenza. L'accertamento immediato sulla capacità di intendere e volere è prioritario per evitare il carcere, ma qualora si arrivasse a questa estrema ratio occorre fare di più. Ci vogliono più figure sociali nel carcere per ascoltare, capire, amare, liberare.