video suggerito
video suggerito

Ragazzino di 14 anni va tre volte all’ospedale e viene dimesso, poi muore: 8 medici a rischio processo

Antibiotici per un’infezione al rene. Così, dopo essersi recato tre volte all’ospedale, è morto un ragazzino di 14 anni. A rischio processo per omicidio colposo 8 medici.
A cura di Beatrice Tominic
22 CONDIVISIONI
Immagine

Si è presentato tre volte in ospedale ed è morto per un'infezione al rene a venti giorni dalle prime visite. È accaduto ad un ragazzino di 14 anni in una struttura sanitaria di Sarno: otto medici ora rischiano il processo per omicidio colposo per la morte del giovane. Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Procura di Nocera Inferiore, che si avviano alla chiusura, i dottori non avrebbero effettuato una tempestiva e corretta diagnosi sul ragazzo, curato per un'infezione al rene con una terapia di antibiotici. Nel frattempo la famiglia del giovane è assistita dagli avvocati Massimo Balzano e Sofia Pisani.

Muore per un'infezione al rene non diagnostica a 14 anni

I fatti risalgono allo scorso febbraio. Accusando del malessere, il ragazzino si era presentato per la prima volta nella struttura sanitaria del Martiri del Villa Malta di Sarno il 3 febbraio. I medici lo hanno preso in cura e lo hanno ricoverato per un mal di testa nel reparto di Medicina Generale fino al 9 febbraio. Poi è tornato una decina di giorni dopo, il 22 febbraio del 2024, tramite pronto soccorso. È stato dimesso dopo appena cinque ore.

Così, ancora, è tornato il giorno successivo, ma anche stavolta è stato dimesso dopo quattro ore. È morto il 26 febbraio successivo, mentre si trovava in un'altra struttura sanitaria, l'Umberto I di Nocera, estranea al caso, dove però si sono svolti gli accertamenti medico legali del giovane.

Le visite mediche e le dimissione dall'ospedale: cosa è successo

Secondo quanto emerso dalle indagini, nei giorni in cui il giovane si è presentato in ospedale i medici non avrebbero effettuato, come riporta il Mattino, una diagnosi tempestiva e corretta e, di conseguenza, sarebbe mancata un'adeguata terapia nonostante la "sepsi severa" già in atto.

Due dei medici a rischio processo avrebbero svolto esami ematochimici e strumentali  ritenuti "inappropriati": non avrebbero svolto una consulenza specialistica, ad esempio, infettivologica, urologica e neurologica né ulteriori indagini strumentali nonostante gli esiti della Uro-Tac confermassero una patologia al rene sinistro. Il giovane, invece, ha perso la vita proprio per questa infiammazione e una setticemia al cervello. A lui, invece, era stata prescritta una terapia antibiotica.

Le accuse della Procura agli medici per la morte del 14enne a Sarno

Degli otto medici che rischiano di andare a processo, i primi sei facevano parte del reparto di Medicina Generale, dove il ragazzino è stato ricoverato dopo il primo arrivo in ospedale. Secondo i medici legali sarebbero diverse le mancanze del personale medico che avrebbero dovuto svolgere indagini più approfondite di tipo microbiologico per individuare e isolare il germe responsabile dell'infezione e di tipo neurologico, svolgendo ad esempio consulenza, Ecg, Tc cerebrale o risonanza dell'encefalo.

Nessuno degli indagati, inoltre, avrebbe indicato nella cartella clinica la comparsa delle convulsioni sintomo che avrebbe evidenziato come l'infezione "partenza urinaria aveva già determinato la localizzazione cerebrale". Prima della richiesta di rinvio a giudizio gli 8 medici potranno chiedere interrogatorio e presentare memorie difensive.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views