Ragazzini sfondano il pannello ricordo delle vittime di camorra: le mamme li portano dai carabinieri

Si sono presentati in caserma accompagnati dalle mamme, hanno ammesso le loro responsabilità e si sono detti pronti a risarcire il danno. Non sapevano, hanno detto, che quel pannello era lì in memoria delle vittime innocenti di camorra, né avevano idea cosa simboleggiasse quell'automobile verde; si sono accorti della gravità di quello che avevano combinato soltanto col clamore che quel danneggiamento aveva suscitato e, quando hanno confessato tutto in casa, i genitori non ci hanno pensato due volte e li hanno fatti "costituire".

Nel giro di pochi giorni sono stati identificati i responsabili della distruzione del pannello che era affisso davanti alla sede della Fondazione Polis, a Santa Lucia: si tratta di otto ragazzini, tutti minori di 14 anni e residenti nelle vicinanze, che la sera del 5 marzo stavano giocando a calcio nel piazzale. In un video, registrato da una telecamera di videosorveglianza, compaiono mentre tirano le pallonate verso l'edificio dove si trova il pannello. L'ipotesi il danneggiamento fosse la conseguenza di una partitella, e che non si fosse trattato di una intimidazione, era stata avanzata anche da Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Fondazione Polis, che nel commentare l'accaduto aveva parlato della probabilità di "una pallonata di un novello calciatore galvanizzato dalla vittoria del Napoli di ieri sera e non un atto volontario o di disprezzo".

I ragazzini sono stati denunciati per danneggiamento dai carabinieri della Compagnia Centro; vista l'età non sono imputabili, quindi per loro è partita la segnalazione alla Procura per i Minorenni. Nei prossimi giorni parteciperanno a un incontro, che si terrà nella sede di Polis, per approfondire le tematiche di cui si occupa la Fondazione e per far conoscere loro la figura di Giancarlo Siani e quello che rappresenta.