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Napoli, ragazza sequestrata 2 giorni a Natale dall’ex: picchiata con pugni e morsi, naso spaccato

Ragazza di 22 anni sequestrata 2 giorni a Natale a Napoli dall’ex fidanzato 23enne. Picchiata selvaggiamente: 40 giorni di prognosi. L’aggressore fugge: arrestato dai carabinieri dopo 4 giorni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Sequestra l'ex fidanzata il giorno di Natale e la trattiene per due giorni, dopo averla picchiata selvaggiamente con pugni in faccia, calci sul collo e morsi, spaccandole il naso e provocandole contusioni, ematomi e graffi su volto, mani e gambe. Poi filma tutto e le lascia il cellulare. La vittima è una ragazza di 22 anni napoletana, caduta nella trappola del suo ex fidanzato 23enne che l'ha brutalmente aggredita proprio il giorno di Natale. Per fortuna, la giovane è stata soccorsa dai familiari che hanno capito tutto e l'hanno portata in ospedale. Dopo una lunga fuga, l'aggressore è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri nella giornata di ieri, 30 dicembre 2024.

La storia della 22enne sequestrata a Natale a Napoli

Un incubo durato due giorni per la ragazza, che adesso necessiterà di 40 giorni di cure per guarire dalle ferite riportate. La storia inizia la notte di Natale, 25 dicembre scorso, a Napoli, secondo quanto ricostruito dagli investigatori dei carabinieri. I due giovani avevano avuto una relazione durata circa 10 mesi, che si era conclusa all'inizio di dicembre. Ma il 23enne non accettava la fine della storia.

A Natale, attorno all'una di notte, il giovane si trova sotto casa della ex. La osserva mentre, dopo essere uscita dall'abitazione, entra in un’auto con degli amici che la stanno aspettando per andare a festeggiare. Lui decide di pedinarli, ma lei se ne accorge. Nasce un breve inseguimento e fortunatamente la ragazza con gli amici riesce a far perdere le proprie tracce. Lui però non si arrende e viene a sapere in qualche modo che la sua ex quella notte dormirà nel centro storico di Napoli, a casa di un’amica. Inizia l’appostamento sotto quell’appartamento con messaggi del ragazzo che tempesteranno per tutta la notte lo smartphone della 23enne.

Il sequestro il 25 dicembre a Napoli

Attorno alle ore 13,00 del 25 dicembre, la vittima decide di rispondere alle chiamate del ragazzo. Lui la supplica di incontrarlo e lei cade nel tranello dell’ultimo incontro. La ragazza esce dalla casa dell’amica e sale a bordo del 23enne, ignara che presto si trasformerà nel suo aguzzino. Si recano così nella zona del belvedere del parco del Vesuvio. Si tratta di un luogo che entrambi conoscono bene, avendolo già frequentato in passato.

L'aggressione e il pestaggio nel Parco del Vesuvio

Dopo circa 40 minuti di viaggio, i due arrivano a destinazione. E qui avviene improvvisamente l'aggressione. A scatenarla, secondo gli investigatori, sarebbe stata la notifica di un messaggio in una chat di amici ricevuto sul telefonino della 22enne. Il ragazzo strappa il telefono dalle mani della giovane e lo distrugge. Poi, afferra la vittima e inizia a picchiarla selvaggiamente con pugni, schiaffi e morsi.

Tutta la scena viene ripresa dal giovane con il suo cellulare. Nelle immagini registrate si vede il volto gonfio e sanguinante della vittima e l’attimo in cui lei – riversa a terra – viene colpita alla nuca con un calcio. Il 23enne a quel punto, prende di peso la ragazza e la trascina in auto. Riaccende i motori e riparte.

Si recano in una farmacia di Secondigliano dove il 23enne acquista del ghiaccio e delle pomate per gli ematomi. La ragazza è terrorizzata e non tenta la fuga. Lui decide di non accompagnarla a casa, probabilmente per tenerla con sé fino a quando i lividi non saranno andati via.

La fuga nell'hotel a Qualiano

Attorno alle ore 19,00 di Natale, i due arrivano in auto a Qualiano, comune dell'area nord di Napoli. Qui si fermano in un albergo. Il 23enne prende il documento della vittima e, mentre lei rimane in auto, effettua la registrazione in struttura. Nel motel lei entra con in testa un cappuccio di felpa. La giovane non dice una parola e non fa alcun gesto per chiedere aiuto. Probabilmente, secondo gli investigatori perché è totalmente annichilita. I due restano in camera, dove la giovane prega il 23enne di riaccompagnarla a casa, senza successo.

Il rientro a casa dai nonni e la corsa al Cto

I due giovani trascorrono tutta la notte in hotel. La mattina del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, la ragazza riesce a convincere il 23enne a riaccompagnarla, assicurandogli che avrebbe detto ai familiari di essere stata picchiata da alcune ragazze per questioni di gelosia. Lui accetta e porta la ragazza dai nonni di lei a Napoli per poi andare via. Le lascia quindi lo smartphone con all’interno i video.

Quando entra in casa, la giovane racconta ai nonni la versione concordata con il 23enne, ma i due anziani coniugi non credono a una parola. Arriva la madre della vittima e la verità viene a galla. Attorno alle ore 21,00 di Santo Stefano, la ragazza viene portata al Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Capodimonte, afferente all'Ospedale dei Colli. Qui le vengono diagnosticati “frattura dell’osso nasale, contusioni, ematomi ed escoriazioni multiple sul volto, sulle mani e alle gambe. Stato di grave agitazione psichica”, con una prognosi di 40 giorni per la guarigione.

Quando manca un quarto d'ora alla mezzanotte, il personale sanitario avverte i carabinieri della stazione di Capodimonte. La vittima,  dimessa, viene accolta nella stanza rosa “tutta per sé” della stazione dei militari dell'Arma. Qui, finalmente racconta tutto quanto le è accaduto: le ore di agonia che ha dovuto subire. I carabinieri acquisiscono il video delle aggressioni. Le indagini sono condotte in stretta sinergia con l’Autorità giudiziaria partenopea.

La fuga dell'aggressore e l'arresto dopo 4 giorni

Il 23enne nel frattempo è fuggito, dileguandosi nel nulla. I Carabinieri trovano verso le 6,00 del mattino del 27 dicembre la sua autoparcheggiata in via Cesare Rosaroll, nel centro storico di Napoli, una strada che collega via Foria a piazza Garibaldi. I militari in borghese per ore si appostano nei pressi del veicolo, aspettando che il giovane si faccia avanti. Intanto vengono diramate le ricerche dell’uomo che potrebbe aver preso un treno, essersi nascosto in qualche B&B, oppure trovato rifugio a casa di qualche amico.

Le ricerche proseguono senza soluzione di continuità, nel frattempo alla ragazza 22enne arrivavano lunghissimi messaggi deliranti da profili social fake. Fino alla serata di ieri, lunedì 30 dicembre 2024, quando finalmente arriva una svolta. I carabinieri scovano il 23enne in un B&B di Agnano, nell'area occidentale di Napoli, dove il ragazzo si era nascosto utilizzando un documento di identità di un suo amico. Quest’ultimo è stato denunciato.

Il 23enne viene arrestato e trasferito in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria partenopea della quarta sezione, specializzata nei reati di violenza di genere coordinati dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone che ha seguito le indagini passo passo e che ha disposto e fatto consegnare alla vittima il dispositivo Mobile Angel.

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