Raffale Imperiale, il boss con la passione dell’arte: nel covo due quadri di Van Gogh
Lusso sfrenato, ma anche una passione per l'arte: Raffaele Imperiale, detto Lello ‘o Parente, catturato ieri a Dubai al termine di una vasta operazione della Gico della Guardia di Finanza di Napoli e dalla Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Napoli, oltre ad Interpol ed Europol, aveva in un suo covo a Castellammare di Stabia ben due quadri di Van Gogh. Non copie, ma gli originali, rubati nel 2002 in un museo di Amsterdam ma che lui si sarebbe "limitato" a comprare.
I due quadri di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam
I due quadri sono "La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta", dipinto nel 1882, e "Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen", realizzato tra il 1884 ed il 1885. Entrambi furono rubati nel 2002 da Octave Durham e Henk Bieslijn, con il primo che ha poi raccontato in un film-documentario anche i dettagli della vicenda, spiegando di averli scelti perché "più piccoli" e dunque più facili da trasportare, ma anche che la decisione di cederli al boss italiano sarebbe nata per caso: il primo ricettatore individuato era Cor van Hout, anche lui dei Paesi Bassi, che però venne ucciso proprio il giorno in cui sarebbe dovuta avvenire la trattativa. Caso volle che in un coffee shop di Amsterdam i due incontrassero poi proprio Raffaele Imperiale, che avrebbe pagato circa 350mila euro (cifra irrisoria considerando il valore inestimabile dei due dipinti) per entrambi. Soldi che poi Durham avrebbe usato per acquistare regali costosi per la sua fidanzata, un viaggio a New York ed una Mercedes. I due dipinti, ritrovati nel blitz all'interno di un covo di Raffaele Imperiale a Castellammare di Stabia del 30 settembre 2016, sono poi stati restituiti al museo di Amsterdam e dal 2019 sono di nuovo visibili dal pubblico.
Il complesso di Dubai progettato dalla guru Zaha Hadid
Ma non solo: il suo gusto per l'arte riguardava anche l'architettura, come emerso da una informativa delle forze dell'ordine. Ed in particolare, avrebbe commissionato ben dieci ville da realizzare a Dubai ad un'altissima professionista, l'irachena naturalizzata britannica Zaha Hadid: un cantiere da 200 e rotti milioni di euro, come emerso dalle intercettazioni. La Hadid (che in Campania ha realizzato anche la Stazione Marittima di Salerno e la Stazione di Napoli-Afragola, in Italia nota anche per il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e per il CityLife Residence Center di Milano, oltre che per centinaia e centinai di opere in tutto il mondo) era una delle persone più influenti al mondo, tanto che al telefono gli stessi intercettati si "esaltano" per il fatto che fosse ricevuta senza appuntamento da qualunque autorità politica desiderasse.
Chi è Raffaele Imperiale
Raffaele Imperiale era considerato fino a ieri uno dei latitanti più pericolosi al mondo. Aveva iniziato la sua carriera criminale tra la fine degli Anni Novanta e l'inizio del Nuovo Millennio: dalla nativa Castellammare di Stabia gestiva un coffee shop ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, e là aveva iniziato ad "intravedere" la possibilità di fare affari in maniera vertiginosa con il traffico di droga. Proprio nella cittadina nederlandese conosce molti criminali sudamericani, "porte d'accesso" alla droga prodotta in America Latina. E inizia la sua scalata: l'alleanza con il clan Amato-Pagano porta la sua droga nelle piazze di spaccio di Napoli e Provincia, ma in breve tempo si ritrova anche nella guerra nota come "Prima Faida di Scampia", che vede lo storico clan egemone dei Di Lauro contrapposto ai suoi alleati del clan Amato-Pagano, che diventano così gli "Scissionisti" di Scampia. Imperiale era ufficialmente ricercato dal 27 gennaio 2016 per "traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravate da finalità mafiose", finché ieri non è stato catturato dopo cinque anni e mezzo di latitanza.