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Quindicenne in fin di vita a Capaccio, si indaga nelle chat. Esclusa l’ipotesi aggressione

I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le circostanze che hanno ridotto in fin di vita il 15enne di Capaccio Paestum (Salerno) soccorso lunedì sera in strada; esclusa l’ipotesi di un pestaggio.
A cura di Nico Falco
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Non si sarebbe trattato di un'aggressione, e nemmeno di un incidente stradale. Restano ancora al vaglio degli inquirenti le circostanze che hanno ridotto in fin di vita un 15enne di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, trovato in una pozza di sangue sul ciglio della strada in via Cupone nella serata di ieri, lunedì 31 marzo. Elementi utili potrebbero arrivare dalle chat nel telefono: potrebbero aiutare a ricostruire i momenti prima del ritrovamento. Il ragazzo è attualmente ricoverato nella Rianimazione dell'ospedale "Ruggi" di Salerno, gli esami hanno evidenziato lesioni cerebrali gravissime. Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dalla Procura di Salerno che ha imposto lo stretto riserbo.

Il 15enne trovato in una pozza di sangue

L'allarme è scattato intorno alle 23 di ieri, quando qualcuno ha notato il ragazzo riverso al suolo in una pozza di sangue nei pressi di un edificio di via Cupone. È stata subito allertato il 118. I sanitari, vista la gravità della situazione, sono ripartiti a sirene spiegate verso il "Ruggi", dove il 15enne è stato ricoverato direttamente nella Terapia Intensiva e giudicato in pericolo di vita. Sull'accaduto sono al lavoro i carabinieri di Agropoli, guidati dal capitano Giuseppe Colella.

Il minorenne, che vive poco distante dal luogo del ritrovamento, si era allontanato dalla sua abitazione poco prima, non è chiaro se dovesse incontrare qualcuno. Inizialmente, nel ventaglio di ipotesi, c'erano, come da prassi, anche quelle di un pestaggio, eventualmente collegato a dinamiche di bullismo, e di un incidente stradale con pirata in fuga; entrambe le versioni non hanno però trovato riscontro e, anzi, sono state scartate nettamente.

Le chat acquisite dai carabinieri

Al momento, esclusa la pista dell'aggressione e quella dell'incidente, restano in piedi le altre ipotesi investigative. Compresa quella del tentato suicidio. Per cercare di ricostruire i momenti immediatamente precedenti ai soccorsi i militari stanno scandagliando le chat, le telefonate e i profili social del 15enne, per verificare gli ultimi contatti e il tenore delle conversazioni ed avere un quadro delle sue frequentazioni. Acquisite anche le registrazioni di alcune telecamere di sicurezza della zona.

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