Campi Flegrei, il piano speditivo di evacuazione bradisismo: come funziona e cosa succede
Il piano speditivo per l'emergenza bradisismo ai Campi Flegrei, approvato con il Decreto legge 140 del 2023 del Governo Meloni, prevede 3 scenari di rischio, in base ai danni che i terremoti e gli sciami sismici possono provocare. Il terzo scenario, il più grave, prevede un piano di evacuazione per la popolazione. «Speditivo» è un aggettivo usato proprio per distinguerlo dal piano di emergenza in caso di eruzione: è un piano che va di pari passo con l'incedere dello sciame sismico.
Non è la situazione attuale, è bene precisare. Lo scenario relativo allo sciame sismico iniziato il 20 maggio 2024, alle 19.51 e concluso il 21 sera, non è stato ufficialmente classificato dalla Protezione Civile nazionale, perché sono ancora in corso le stime dei danni definitive, ma, in via ufficiosa è considerato tra lo scenario 1 e 2.
Non è prevista, quindi, al momento, evacuazione, anche se a Pozzuoli diversi edifici sono stati dichiarati inagibili con ordinanza del sindaco Luigi Manzoni. Gli sfollati sono stati ospitati per la notte del 21 maggio al Palatrincone, palazzetto dello sport puteolano. E poi? Si lavora ad un accordo con gli alberghi per ospitare gli sfollati nei prossimi giorni, nella speranza che le verifiche statiche post-sisma diano esito positivo al rientro.
I 3 scenari possibili di emergenza
Gli scenari possibili sono 3: lo scenario 1 è quello di danni localizzati e limitati. Si mettono in sicurezza gli edifici e scattano sgomberi in quelli a rischio; se ne occupano Comune e Regione. Lo scenario 2 riguarda danni in aree più ampie e a più edifici. È ciò che stiamo vedendo ora ai Campi Flegrei ed è uno degli scenari che ci si attende col bradisismo. Vi è il coordinamento dei Coc, Comitato Operativo Comunale e della Protezione Civile regionale e nazionale. Infine, scenario 3: quello più drammatico e che si spera non arrivi mai: l'evacuazione degli abitanti a causa di danni elevati a persone, cose, infrastrutture.
Il piano bradisismo Campi Flegrei non prevede gemellaggi
Ma quando scatta il piano di evacuazione e dove vanno in quel caso gli sfollati? Tutta la procedura è stata disciplinata all'interno del Decreto Campi Flegrei all'interno dello scenario 3. C'è una pianificazione comunale, regionale e nazionale. A differenza del piano per il rischio eruzione vulcanica, il rischio bradisismo non prevede i gemellaggi con altre regioni, perché l'accoglienza è su base regionale. Gli sfollati, quindi, non saranno portati in altre regioni.
Dove andranno allora? La Regione Campania, attraverso il Dipartimento di Protezione Civile regionale, ha pianificato sulla base delle esigenze dove ospitare eventuali sfollati che potranno essere accolti sia nelle strutture messe a disposizione delle istituzioni, come palestre e palazzetti, che in hotel convenzionati. A questo scopo è stato siglato un accordo quadro con Federalberghi Campania.
Il 5 febbraio scorso è stata pubblicata sul BURC 12 la Delibera della Giunta Regionale 25 del 25 gennaio 2024 con ad oggetto "Piano speditivo di emergenza per il territorio interessato dal fenomeno del bradisismo ed altre esigenze di protezione civile. Accordo Quadro tra la Regione Campania e Federalberghi Campania per accoglienza in strutture ricettive di popolazione eventualmente sfollata".
Quando ci sarà l'evacuazione ai Campi Flegrei?
Il piano di evacuazione è previsto, come detto, all'interno delle “procedure scenario operativo 3” del piano di emergenza per il bradisismo, che scatta nel caso di un “aumento importante” del sollevamento del suolo e “la sismicità aumenta in frequenza ed energia” nella “zona di intervento ristretta” dei Campi Flegrei, quella viola sulla mappa del bradisismo. Condizioni che provocano “danni significativi degli elementi strutturali dei sistemi edilizi ed infrastrutturali tali da non poter più garantirne la sicurezza, la funzionalità ed i servizi di base per i cittadini o comunque la convivenza della popolazione con i fenomeni in atto”.
Quindi, sulla base dei danni rilevati e delle valutazioni scientifiche (dai CdC e dalla Commissione Grandi Rischi CGR-SRV e SRS), nonché dalle richieste dei Comuni, il Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania ed i Sindaci dei Comuni interessati, può decidere “l'eventuale allontanamento parziale o totale della popolazione”.
Per far scattare questa condizioni è necessario che il Consiglio dei Ministri dichiari lo stato di emergenza nazionale, su proposta del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e su richiesta del Presidente della Regione. Il Capo della Protezione Civile prende i provvedimenti necessari. Il Sindaco adotta l’ordinanza di sgombero di tutti gli insediamenti abitativi interessati dall’evacuazione e viene attivata la DiComaC (Direzione Di Comando e Controllo) della Protezione Civile sul territorio presso la sede di San Marco Evangelista a Caserta. Il Dpc e la Regione, attraverso la DiComaC assumono il coordinamento delle attività di allontanamento e trasferimento della popolazione dall’area individuata.