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Qualità della vita 2023, sprofonda il Sud. De Luca: “Da un anno e mezzo qua non arriva un euro”

Vincenzo De Luca interviene a Baronissi (Salerno) e commenta: “La Campania dovrebbe ricevere quasi 6 miliardi di euro di fondi sviluppo e coesione”, ed invece “non arriva un euro da un anno e mezzo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sprofonda la qualità della vita al Sud Italia, come emerge dalle classifiche del Sole 24 Ore pubblicate nelle scorse ore. E il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (Partito Democratico), intervenuto a Baronissi (in provincia di Salerno) per l'avvio dei lavori della nuova scuola di Sava, punta il dito contro il mancato arrivo dei fondi sviluppo e coesione al Sud e in particolar modo in Campania.

"Gli investimenti destinati a recuperare il divario tra Nord e Sud sono praticamente scomparsi", ha risposto ai cronisti presenti, "stiamo combattendo con le unghie e con i denti per fare arrivare nel Sud fondi che la legge dello Stato destina al Sud per l'80%, e mi riferisco ai Fondi sviluppo e coesione. La Regione Campania", ha proseguito De Luca, "dovrebbe ricevere quasi 6 miliardi di euro di fondi sviluppo e coesione, che servono non alla Regione, ma anche alla Regione, per fare in modo di dare una mano a 500 Comuni della Campania per le opere di viabilità, di messa in sicurezza del territorio, per i Campi Flegrei, per il recupero di beni storico-artistici, per il recupero delle chiese".

Fondi, secondo De Luca, che servirebbero dunque a dare "respiro" ai comuni campani. E invece "da un anno e mezzo non arriva un euro. È una vergogna. Bisogna combattere. Non ci regaleranno nulla", ha aggiunto ancora De Luca, che attacca anche l'autonomia scolastica, che a suo dire "si tradurrà alla fine in una riduzione del numero delle scuole e anche in una riduzione del personale scolastico docente e non docente. Dobbiamo combattere", ha poi concluso, "anche perché se va avanti l'ipotesi di autonomia differenziata uno dei punti sui quali il Sud sarà penalizzato è la scuola pubblica perché autonomia differenziata significa fare contratti integrativi regionali per dare di più in termini di stipendi ai docenti e ai medici e questo significherebbe la condanna a morte per il Sud. Dobbiamo combattere".

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