Quali sono le zone più calde di Napoli: le isole di calore dove nelle ore di punta è impossibile vivere
Il rischio da ondate di calore prospettato in questo studio pubblicato dal Cnr – uno studio che ha qualche anno ma che resta attuale – visto il drammatico inesorabile innalzamento delle temperature connesso al cambiamento climatico, è una drammatica certezza. Qualche anno fa i ricercatori dell’Istituto di biometeorologia del Cnr avevano lavorato per confermare l’associazione tra elevate temperature urbane ed effetti sulla salute della popolazione più soggetta, soprattutto anziani, sviluppando mappe ad alta risoluzione che mostrano rischio da caldo generalmente concentrato nelle zone centrali e nelle città costiere. Ne era nato uno studio dal titolo emblematico, "la città che scotta".
L'argomento dello studio è di particolare attualità. Parliamo dei rischi connessi alla cosiddetta isola di calore' (Urban Heat Island), ovvero aree della città soggette a cementificazione e superfici asfaltate che hanno un maggiore accumulo di calore durante il periodo diurno, rilasciato per irraggiamento durante la notte, quando le differenze tra zone centrali e rurali possono superare i 5 °C e, in città di grandi dimensioni, i 10 °C.
L’indice da caldo diurno e notturno (Heri: Heat-related elderly risk index) calcolato dall’Ibimet-Cnr individua cinque livelli di rischio, da molto basso a molto alto.
E, sorpresa negativa, Napoli era e resta una delle città più a rischio isole di calore. Cosa si dovrebbe fare per mitigarlo? Alberi, verde, materiali riflettenti. Quanto di più ignorato, insomma, nel centro partenopeo. Dunque dove fa più caldo a Napoli secondo la mappa? L'area colorata di viola è la più a rischio: sostanzialmente tutto il centro storico, il quartiere Avvocata Montecalvario, la zona di Scampia e Piscinola, San Giovanni e Barra, Fuorigrotta, grandi agglomerati urbani senza un'ombra di verde fra i palazzi.
