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Whirlpool chiude a Napoli, la rabbia degli operai

Protesta degli operai ex Whirlpool all’Aeroporto di Capodichino: bloccate le partenze

Disagi all’Aeroporto di Capodichino questa mattina a Napoli, dove i lavoratori della Whirlpool di via Argine licenziati hanno bloccato le partenze. Gli operai hanno manifestato con cori, megafoni e slogan. Ieri, la fumata nera al vertice convocato al Mise, dove l’azienda ha confermato 350 licenziamenti.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Disagi all’Aeroporto di Capodichino questa mattina a Napoli, dove i lavoratori della Whirlpool di via Argine licenziati hanno bloccato le partenze. Gli operai hanno manifestato con cori, megafoni e slogan. Ieri, la fumata nera al vertice convocato al Mise dal viceministro, Alessandra Todde. L’azienda americana ha confermato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per i 350 lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Luigi La Morgia, amministratore delegato di Whirlpool per l'Italia, ha detto: “Dopo una lunga riflessione abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo. Siamo consapevoli della nostra scelta”. I lavoratori della Whirlpool hanno liberato l'area di accesso alle partenze attorno alle 10,30. La protesta è durata meno di mezz'ora e non dovrebbe aver impedito il decollo di nessun volo. I lavoratori, un centinaio, si sono spostati nel piazzale dell'aeroporto dove continuano a gridare i loro slogan e ad esporre striscioni e bandiere.

L'azienda avrebbe dunque deciso di non utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione previste dall'avviso comune siglato da Confindustria e sindacati. La Morgia, ha fatto sapere di essere disponibile ad un pacchetto di incentivi oppure di trasferimenti: “Restiamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia”. Nel pomeriggio di ieri, il premier Mario Draghi ha incontrato una delegazione di operai della Whirlpool di Napoli al termine del suo intervento al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Gli operai dello stabilimento di via Argine avevano raggiunto il carcere sammaritano bloccando la strada, proprio chiedendo un incontro con il primo ministro.

Draghi non si è sottratto alla richiesta, ed ha acconsentito a parlare con una loro delegazione, che è tornata a chiedere un intervento del governo contro i licenziamenti di massa decisi dall'azienda, in una estenuante trattativa che va avanti ormai da due anni. "La scelta di Whirlpool di confermare la chiusura dello stabilimento di Napoli è inaccettabile, è legittima la rabbia dei lavoratori", ha commentato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. "Il Sud e tutto il sistema industriale del paese non possono fare a meno di questa fabbrica. Il governo deve mettere in campo ogni strumento per garantire la continuità produttiva e l’occupazione".

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