
Il provvedimento con cui oggi ad Arzano, in provincia di Napoli, il commissario prefettizio ha chiuso attività e limitato le attività per tentare di arginare i contagi Covid ormai a quota 200, non è un lockdown nel vero senso della parola. Il lockdown, ovvero la chiusura totale è l'isolamento totale di una città e non è questo il caso. Oggi molti commercianti sono scesi in piazza a poche ore dall'entrata in vigore del provvedimento. Per protestare contro cosa, non si sa: nessuna ripercussione poteva essere valutabile, l'ordinanza era appena entrata in vigore.
I negozianti sostengono si tratti di un provvedimento ammazza-commercio e che non c'è stato preavviso. Ma che preavviso ci sarebbe dovuto essere per accontentare tutti? Occorre mettersi l'anima in pace, allora: o ci si lamenta per l'aumento dei contagi o ci si lamenta per i provvedimenti contro l'aumento dei contagi, non si può fare entrambe le cose. Arzano è la settima città dell'area metropolitana di Napoli per densità abitativa (7.182 abitanti per chilometro quadrato): un contagio diffuso significa non solo un problema per la cittadina (33mila abitanti) ma per l'intera area Nord del capoluogo e non solo. Ad Arzano ci sono importanti attività produttive ed è allocata la logistica di numerose realtà, fra cui Amazon: far dilagare il numero di contagiati da Nuovo Coronavirus significa bloccare tantissime imprese in tutta la regione Campania. Dunque il provvedimento, seppur non blindato e sicuramente perfettibile è necessario e non solo ad Arzano: a tutta l'area metropolitana di Napoli.
Dunque perché protestare a pochissime ore dall'entrata in vigore del provvedimento? E soprattutto perché a questo giro il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca non sta facendo sentire la sua voce come ha fatto prima della campagna elettorale? Paura del calo di popolarità? Ad Arzano la situazione politica è "congelata", c'è un commissario prefettizio, nel 2019 il Consiglio comunale fu sciolto per infiltrazioni mafiose. È il caso che la politica regionale non lasci spazio a mobilitazioni che se non mediate e frenate potrebbero finire condizionate da elementi opachi ancora in circolazione.
