La promessa per Napoli di Bassolino: “So fare il sindaco e so da dove incominciare”
È il Parco Virgiliano di Posillipo il luogo-simbolo scelto da Antonio Bassolino, candidato Sindaco di Napoli, per il format di Fanpage.it "La Promessa", sulle elezioni comunali parteonepee del prossimo 3 e 4 ottobre. "Quando ero Sindaco lo abbiamo ristrutturato, sono molto legato a questo posto, ora però mi da solo tristezza, gli alberi tagliati, la strada dissestata, c'è molto da fare per i parchi di Napoli" esordisce l'ex Sindaco e presidente della Regione Campania. Nella sua intervista ripercorre le sue passioni, i grandi personaggi incrociati sul suo cammino e i progetti futuri per la Napoli che ha in testa. A 74 anni si ripropone al voto dei napoletani: "Ora è il momento di dare la scossa per Napoli, poi dovranno continuare i giovani".
Dal Tibet a Pino Daniele: una carriera di passioni
La sua più grande passione sono la marcia e le scalate, tanto da farne un vero e proprio runner e scalatore. Capita spesso di vederlo sul Lungomare partenopeo, anche in campagna elettorale. "Io fumavo 4-5 pacchetti di sigarette al giorno – racconta a Fanpage.it – quando ho smesso ho iniziato a correre, mi allevano proprio tra il Virgiliano, Coroglio e Posillipo. Ho fatto diverse mezze maratone ed anche una maratona completa di 42 Km a Firenze". Ma è la passione per le scalate che diventa metafora politica: "Ho fatto molte vette dolomitiche e sono stato anche tra Nepal e Tibat a scalare – spiega Bassolino – ed è la scalata che mi ha insegnato come in politica come in montagna, bisogna saper salire ma anche scendere e solo se hai imparato a scendere può tornare a risalire, ed è per questo che mi sono candidato Sindaco di Napoli". Ai fasti della sindacatura dal 1993 al 1999 con due mandati, con in mezzo anche la nomina a Ministro del Lavoro durante gli anni bui dell'omicidio di Massimo D'Antona per mano delle nuove Brigate Rosse, da presidente della Regione Campania ha vissuto la sua discesa fragorosa, con l'emergenza rifiuti diventata caso mondiale che compromise l'immagine della città. Da quel periodo ne seguirono 19 processi penali con altrettante 19 assoluzioni. Sicuramente il momento più difficile della sua carriera. "Io amo molto i gatti – racconta – sono animali capaci di un'affetto enorme, e nei momenti difficili della mia vita, come quello dei 19 processi e delle 19 assoluzioni, l'affetto di un gatto sulle mie ginocchia o sul mio petto nel letto è stato più grande di quello degli umani, ed io queste cose non le dimentico". Ha avuto la fortuna di incontrare personaggi della storia della città che hanno intrecciato un rapporto con lui quando era alla guida della città. Uno tra tutti è Pino Daniele. "Pino è Napoli, come Totò, come Eduardo e come tanti altri. Ricordo che doveva venire a suonare ad un Festival Bar in piazza Plebiscito, ma non venne. Mi disse che era in debito con me e con la città e mi chiese di organizzare un concerto in un posto simbolico. Io scelsi il carcere di Poggioreale. Dopo quel bellissimo concerto mi disse che doveva ringraziarmi, perché se lui non avesse incontrato la musica probabilmente ci sarebbe potuto essere lui tra quella delegazione di detenuti che assistevano al suo concerto". Era il 1995, le immagini sono ancora su Youtube, Bassolino, al tempo ancora con la sigaretta tra le mani, parla fitto con Pino prima del concerto. Un immagine di una Napoli che fu.
Una holding per i trasporti e una rete civica per le periferie
Bassolino è stato il primo Sindaco di Napoli ad abbattere una delle Vele di Scampia, quasi 30 anni dopo Luigi de Magistris è stato il secondo. Tre decenni tra un abbattimento e l'altro ed evidentemente ancora tanta strada da parte per l'area nord i Napoli. "C'è tanto da fare, ma devo dire che di Scampia si parla sempre su un solo versante. E' un quartiere difficile, molto difficile, ma a Scampia ci sono anche tante cose straordinarie, ci sono librerie, centri giovanili, centri sportivi, tante e tante risorse culturali e civili importantissime – sottolinea l'ex Sindaco – dobbiamo guardare Scampia con un sentimento giusto, è difficile ma dobbiamo fare leva sulle belle persone". Nei suoi post su facebook, che sono state anche da preludio alla sua ricandidatura negli ultimi anni, si trattano spesso i temi dei trasporti e delle manutenzione della città. E' un passeggero dei bus, il 140, il 151, le linee del centro e della metropolitana: "Uno dei motivi per cui mi sono candidato è quello di avere la soddisfazione per me e per la città di completare l'anello della metropolitana io che l'ho incominciata – spiega sorridendo – ovviamente dobbiamo avere più treni e ripensare il trasporto pubblico. Abbiamo bisogno di una grande holding che metta insieme ferro e gomma a Napoli e nell'area metropolitana". Le buche e le strade dissestate sembrano essere la sua ossessione, quando ne parla si arrabbia, come si arrabbiano tanti napoletani. "Basta guardarsi intorno per capire lo stato della manutenzione in città, se qualcuno mi chiede cosa deve fare un Sindaco prioritariamente, gli dico che è la capacità di far riempire le buche, di mettere a posto i marciapiedi, fare in modo che i parchi siano aperti, che i giochi per i bambini funzionino. Non ci vogliono molti soldi, a differenza della riqualificazione urbana che è più impegnativa, servono risorse, ma Napoli queste risorse le ha e le avrà, sono i soldi europei, il Recovery Plann e del fondo di coesione, che insieme ai finanziamenti nazionali, permettono di fare molto a Napoli". Il modello di città che Bassolino si immagina punta molto sulla partecipazione tra pubblico e privato. Lui, che viene da una tradizione comunista del Pci, ha sempre avuto modo di mettere in pratica nel governo del territorio il rapporto tra pubblico e privato. Certo la storia ci dice che non ci sono solo esempi positivi nell'era Bassolino nel rapporto tra pubblico e privato, lui ne sceglie uno positivo: la privatizzazione dell'aeroporto di Capodichino. "Lo demmo agli inglesi, perché era assurdo che il Comune che non aveva nemmeno i soldi per le piccole cose, potesse gestire un aeroporto". E nel futuro? "Ci vuole il giusto rapporto tra pubblico e privato – precisa – ma nei prossimi 5 anni abbiamo bisogno di utilizzare al meglio le ingenti risorse che arriveranno dall'Europa, per questo abbiamo bisogno di un rapporto positivo tra pubblico e privato".
In conclusione si arriva all'epilogo. Perché i napoletani dovrebbero fidarsi di lei? "Perché il Sindaco lo so fare e i napoletani lo sanno – risponde Bassolino – ho scelto di fare questa battaglia perché Napoli è messa molto male e io so da dove incominciare. Dobbiamo mettere insieme una grande squadra di giovani e competenti, ora dobbiamo dare la sveglia alla nostra città, poi dovranno continuare loro in futuro, perché i problemi di Napoli sono tanti".