video suggerito
video suggerito
Elezioni amministrative Napoli 2021

La promessa di Alessandra Clemente a Napoli: “So fare squadra con chi vuole aiutare la città”

Alessandra Clemente spiega il suo programma per la città a “La Promessa” il format di Fanpage.it dedicato alle elezioni comunali di Napoli. La rabbia per l’omicidio della madre l’ha portata all’impegno politico accanto a Luigi de Magistris: “Ha dimostrato con i fatti che i giovani sono importanti”. Contro di lei gli avversari trascendono nella violenza verbale: “I politici devono dare l’esempio, oggi sono più forte, ma devo dare l’esempio a chi è più sensibile”. Un piano per la manutenzione dei quartieri, il potenziamento della macchina comunale e del trasporto pubblico e l’obiettivo di ridare centralità alle periferie.
A cura di Antonio Musella
182 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È il parco al centro di Piazza Medaglie d'Oro, che porta il nome di sua madre, Silvia Ruotolo, il luogo simbolico scelto da Alessandra Clemente, candidata Sindaco di Napoli, per il format di Fanpage.it "La Promessa" dedicato alle prossime elezioni amministrative partenopee del 3 e 4 ottobre prossimo.

"A pochi metri da qui mia madre fu ammazzata sotto i miei occhi – racconta – ogni volta che venivo qui da piccola per le commemorazioni ci venivo a testa bassa, oggi invece sono orgogliosa del mio percorso, è la mia grande motivazione, fare in modo non solo che non accada più a nessuno quello che è accaduto a me, ma soprattutto fare in modo che questa città diventi più giusta". Avvocato, 34 anni, si definisce "una ragazza del nuovo millennio", per 8 anni è stata assessore ai giovani della giunta di Luigi de Magistris e ne raccoglie il testimone dopo 10 anni al governo della città. Una sfida in continuità ma anche con nuove priorità.

Dalla rabbia all'impegno politico: "Oggi sono più forte"

Aveva 10 anni Alessandra Clemente quando sua madre fu uccisa da un proiettile vagante durante una sparatoria tra due clan di camorra nel pieno del Vomero. Furono 41 i colpi di pistola esplosi l'11 giugno del 1997. Uno di questi colpì Silvia Ruotolo che morì poco dopo. Una vita segnata dalla lotta alla camorra. "Ero una ragazza piena di rabbia ma avevo anche tanta voglia di fare – racconta – Luigi de Magistris mi è venuta a cercare, non ci conoscevamo. In questo paese tante persone dicono che i giovani sono importanti, Luigi de Magistris invece lo ha fatto con i fatti e grazie all'assessorato ai giovani spero che lo abbiamo fatto insieme nel migliore dei modi". Una ragazza cresciuta quando uno dei suoi sfidanti, Antonio Bassolino, era Sindaco della città che poi lei stessa ha amministrato. "Amavo ballare, quindi frequentavo tutti i quartieri della città dove si ballava – ricorda – ma anche i parchi e le splendide occasioni che Napoli ti offre, ricordo il Virgiliano e il Bosco di Capodimonte, dove ancora oggi, quando sono un po' giù di morale, vado a correre per tirarmi su".

Negli anni la sua ascesa ha dato fastidio a molti avversari politici, che non hanno esitato ad usare frasi offensive e atteggiamenti da body shaming nei suoi confronti. Le ultime cadute di stile hanno visto protagonisti l'assessore regionale Mario Morcone che la definì "una ragazza" durante un'occasione pubblica nella quale l'assessore era intervenuta su delega del Sindaco rappresentando il Comune di Napoli e l'esponente di Fratelli d'Italia Marco Nonno che l'ha paragonata a Peppa Pig.

Tanta invidia, tanto immotivato odio politico, ma anche qualcosa di più: "Ho pagato il mio essere donna e giovane – sottolinea la Clemente – io negli anni ho imparato che la legalità non si insegna in cattedra o in una bella intervista, ma si deve consegnare con l'esempio. Soprattutto i politici devono essere da esempio per i più giovani e per i più sensibili. Oggi sono forte posso reagire a quegli atti di violenza e di bullismo, ma devo pensare a chi è meno forte e più sensibile, e siamo noi più forti e non quei bulli che pensano di offenderci".

Ma gli ultimi 10 anni di governo De Magistris della città non sono stati certo rose e fiori. Cosa non ha funzionato? "Oggi abbiamo pochi vigili urbani per intervenire nelle piccole e grandi prepotenze quotidiane, si fa fatica a rinnovare la carta d'identità, abbiamo pochi giardinieri per curare il verde, per questo nel mio primo anno da Sindaco dovrò assumere perché voglio rendere la nostra macchina amministrativa più forte".

Un piano per i quartieri e più investimenti nelle strutture

Da assessore ai giovani è sicuramente all'interno dell'attuale amministrazione cittadine, quella che può riscuotere maggiori successi sui progetti realizzati. Ma come continuerà l'impegno su questo tema nei prossimi 5 anni? "Voglio fare cose concrete, come un campetto di basket in ogni quartiere, creare luoghi belli per far fare ai nostri ragazzi e ragazze cose belle – spiega la Clemente – ma anche un piano per l'infanzia, un'analisi del rischio chiara, fortificare gli asili nido, aumentare i servizi per le mamme e i papà soprattutto per i bambini delle famiglie fragili della città". "Il bello" caratterizza la proposta politica e sociale della Clemente: "Io ricordo gli anni della faida di camorra di Scampia, dell'emergenza rifiuti dove nei miei viaggi sentivo che si parlava di Napoli solo per questo, in questi 10 anni abbiamo costruito un senso di orgoglio, accompagnato dall'attenzione per i beni comuni, come l'acqua pubblica".

Ma la manutenzione della città e l'attenzione rivolta ad alcuni quartieri periferici lascia sicuramente a desiderare negli ultimi anni. Ma la Clemente ha pronto un piano di intervento: "Il progetto si chiama Quartieri puliti, un coordinamento di tutti i servizi comunali, di notte, spazzamento, rifiuti, pronto intervento stradale per le buche – spiega – ma anche ai lungomare della città, non solo quello di via Caracciolo ma anche quelli di Bagnoli e San Giovanni e i centri storici, non solo quello di Piazza del Gesù ma anche quelli di Pianura, di Secondigliano, di Miano. dobbiamo lavorare sulla cura del quotidiano". Così come la manutenzione anche i trasporti sono elemento di sofferenza per la città. "Abbiamo un gap infrastrutturale sui trasporti che ci portiamo dietro da scelte degli ultimi 30 anni, anche a me scoppia il cuore quando aspetto il treno della metropolitana. Ora siamo concentrati sul potenziamento dei mezzi non inquinanti, sui treni, i filobus, i tram, avremo 27 nuovi vagoni della metropolitana che porteranno il tempo di attesa a 4 minuti".

In conclusione la domanda decisiva, perché i napoletani dovrebbero fidarsi di lei? "Perché credo in quello che faccio e credo nella mia città, credo nel potenziale, Napoli ha tante ferite ma ogni ferita diventa un'opportunità, ci vuole cura ed amore e solo con la cura e l'amore che si cambiano le cose, io ci metto la faccia e voglio fare squadra con i napoletani e con le napoletane".

182 CONDIVISIONI
401 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views