Prigioniera dell’ex per 5 anni, senza cibo e acqua: costretta a rubare e accoltellata se i soldi erano pochi
Aveva sequestrato la ex compagna, l'aveva tenuta prigioniera in un'abitazione di Curti, in provincia di Caserta, e, l'aveva costretta a chiedere l'elemosina e a rubare per lui e, quando riteneva che i soldi fossero pochi, insieme ai tre fratelli l'aveva picchiata e anche accoltellata. E, quando lei era riuscita a scappare, l'uomo l'aveva rintracciata sui social e le aveva intimato di consegnargli 25mila euro. Si è chiuso con l'intervento della Polizia di Stato l'incubo di una 36enne rumena: l'ex compagno, un connazionale di 34 anni che in passato era già finito in manette per maltrattamenti verso di lei, è stato rinchiuso in carcere, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare per sequestro di persona, schiavitù ed estorsione.
La storia, hanno ricostruito gli inquirenti, è cominciata nel 2017, quando la donna, che all'epoca aveva 29 anni, era stata sequestrata dall'ex compagno: l'uomo l'aveva trascinata nella sua automobile, ordinandole di non gridare e di non attirare l'attenzione, e l'aveva portata in una abitazione di Curti, quella che sarebbe diventata la sua prigione. Da quel momento, e fino al 2023, l'aveva tenuta segregata all'interno di una stanza, per lungo tempo tenuta senza cibo né acqua. In quei cinque anni era stata costretta a chiedere l'elemosina e a rubare e a consegnare tutto il denaro all'ex compagno e ai tre fratelli di lui; se i soldi non venivano ritenuti sufficienti, partivano le punizioni: pestaggi o, in almeno due occasioni, le coltellate che le hanno lasciato cicatrici ancora visibili sulla testa.
Alla fine del 2023 la donna è riuscita a scappare da quella casa, portando con sé due dei quattro figli minorenni, e ha trovato rifugio presso l'abitazione di una cognata. L'uomo l'ha però contattata, tramite i social, e le ha intimato di consegnargli 25mila euro, minacciando di fare del male a lei e ai suoi familiari che vivono in Svizzera. A quel punto la vittima ha sporto denuncia facendo partire le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinate dalla Procura di Napoli, che hanno portato alla misura cautelare. Il 34enne, rintracciato, è stato rinchiuso nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.