De Magistris e i poteri occulti del Paese: “Governo Meloni espressione del piduismo”

L’ex magistrato, europarlamentare e sindaco di Napoli indaga i buchi neri della storia italiana. Dalla P2 alle stragi degli anni Novanta, all’attacco alla Costituzione.
Intervista a Luigi De Magistris
Scrittore e autore
A cura di Antonio Musella
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Ripercorre mezzo secolo di storia del nostro paese, Luigi De Magistris, nel suo nuovo libro "Poteri occulti" (Fazi editore). Dalla strage di Portella della Ginestra, fino al traffico di dati dei giorni nostri, passando per la P2, le stragi del '92 e del '93, e chiaramente l'inchiesta "Why Not" che lo ha visto direttamente protagonista.

Un viaggio nei buchi neri della storia italiana, analizzando come i poteri occulti abbiano forgiato intere stagioni politiche nel nostro paese, arrivando progressivamente ad una mimetizzazione e ad una saldatura con gli apparati dello Stato. Uno sguardo sulla storia recente, ma anche degli elementi importanti per capire il presente, visto che l'ex Sindaco di Napoli, in questa intervista a Fanpage.it, parla anche di come lo "spirito piduista" sia sopravvissuto negli anni trovando analogie con i programmi politici del governo di Giorgia Meloni.

"Poteri occulti" indaga la storia recente del nostro paese fatta di tanti lati oscuri e buchi neri, secondo lei oggi quali sono questi buchi neri?

Soprattutto dopo le stragi del '92 e '93 si passa da una strategia della tensione di attacco anche militare allo Stato, alla mimetizzazione di un sistema occulto e criminale, fino al cuore dello Stato. Quindi inizia una stagione dove non si utilizzano più bombe, ma quando i poteri occulti si trovano davanti degli onesti servitori delle istituzioni, usano i proiettili istituzionali. Non c'è più lo Stato e l'anti Stato, ma si sono fusi, e questo diventa sempre più invisibile e liquido, anche se paradossalmente, il potere occulto diventa sempre più trasparente, perché assume sempre più le vesti dello Stato.

Lei individua nelle stragi del '92 e del '93 una svolta epocale, quella strategia stragista fu solo opera della mafia?

Assolutamente no. La strage di Capaci, dove morì Giovanni Falcone, è una strage di mafia che ha avuto effetti politici, Andreotti non fece più il Presidente della Repubblica e Craxi non fece più il presidente del consiglio. La strage di via D'Amelio dove morì Paolo Borsellino è uno dei più grandi depistaggi della storia. Borsellino capì che un pezzo di Stato stava trattando con "cosa nostra", comprende il livello di quelle "menti raffinatissime" come diceva Falcone, che erano i registi di quello che stava avvenendo, non viene ascoltato, tutti sapevano che era arrivato il tritolo per ucciderlo, e viene ammazzato. Da lì cambiano gli equilibri all'interno della repubblica, ci sono nuovi referenti, perché i vecchi referenti, in particolare la corrente andreottiana della Dc, non erano più affidabili. Quello che è inaudito è che mentre c'erano i cadaveri fumanti a terra, pezzi dello Stato prendevano l'agenda rossa di Borsellino, la borsa, compivano sequestri senza fare i verbali. Insomma fu uno dei più grandi depistaggi della storia della repubblica.

La P2 resta uno dei poteri occulti svelati nel nostro Paese, molte cose le sappiamo, altre probabilmente no, lei nel libro parla di una riproposizione del programma piduista sulla scena politica italiana, in chiave anticostituzionale, ce lo spiega?

Il piduismo non è mai finito, Gelli muore, altri protagonisti muoiono, ma la linea, cioè quella di un attacco eversivo al cuore della democrazia, e quindi alla Costituzione, è attualissimo. Oggi noi abbiamo, assetto verticistico dello Stato, repubblica presidenziale o premierato forte, controllo dei mezzi di comunicazione pubblici e privati, distruzione dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, attacco al sindacato, stato d'eccezione, criminalizzazione del dissenso, è un progetto politico che è oggi in piedi in parlamento. Compresa la separazione delle carriere dei magistrati, un punto tanto caro a Licio Gelli. Questo governo credo che abbia nel midollo l'espressione più alta del piduismo di ultima generazione.

Il governo Meloni?

Sì il governo Meloni. Ma attenzione, anche in maniera assolutamente trasversale. Se andiamo a vedere la commissione bicamerale che fece D'Alema ritroviamo molti di questi punti.

Lei parla di mimetizzazione dei poteri occulti e della saldatura con la massoneria e il potere criminale, questa è un po' la trama anche della sua storia?

E' questo, è esatto, è la testimonianza diretta di un uomo delle istituzioni che ha visto, non ha solo sentito o si è documentato. La mia vicenda da magistrato, il pool di investigatori, del contrasto al crimine in una delle terre più difficili d'Europa che è la Calabria, riguarda proprio questo tipo di aspetto. La ndrangheta, soprattutto quella dei colletti bianchi, e criminalità organizzata di ultima generazione, poteri occulti, quindi massonerie deviate, apparati dello Stato, non solo politica con centro destra e centro sinistra, tutte le forze politiche, ma anche pezzi di Stato. Io sono saltato proprio su quello come pubblico ministero, ci fossimo messi a fare inchieste sbagliate non avrei collezionato 117 interrogazioni parlamentari, che sono un record ancora oggi da quando esiste la repubblica e nella storia della magistratura. Ed ancora 5 anni di ispezioni, decine di procedimenti, attacchi violentissimi, coinvolgimento del capo dello Stato, del consiglio superiore della magistratura, dei ministri, eravamo arrivati proprio a quel grumo dei poteri occulti. Quel grumo fatto di criminalità organizzata sempre più mimetizzata, di apparati dello Stato, servizi segreti, logge occulte, quelle menti raffinatissime che tante volte si sono colte con ragionamenti, congetture e analisi, là noi ci avevamo messo proprio le mani dentro. Nel denaro, negli affari, nella politica, nel controllo del denaro pubblico, come se fosse un PNRR di adesso, e siamo saltati, e la mia fine di pubblico ministero deriva proprio da là.

Nel libro lei fa riferimento alla gestione dei dati personali, il traffico di dati è una arma oggi nelle mani dei poteri occulti?

E' un tema assolutamente poco analizzato. Era uno dei punti dell'indagine "Why not" che mi sottrassero. Stavamo ricostruendo come al vertice di importanti compagnie di comunicazione nazionale, la più importante, c'erano personaggi che vivevano in quel mondo, tra affari, crimine, intelligence, servizi segreti ed apparati deviati all'interno delle forze di polizia. Se oggi guardiamo che una delle massime compagnie di comunicazione italiane è controllata da una fondazione, ed al vertice di questa fondazione c'è un ex capo della CIA, se vediamo cosa succede con il controllo della cybersicurezza da parte degli israeliani, se vediamo cosa avviene tra Elon Musk e Trump, diciamo che non c'è solo un tema di sicurezza nazionale, ma anche un tema di democrazia e libertà civili.

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