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Covid 19

Positivo al covid e talassemico: una trasfusione di sangue a domicilio gli salva la vita

Un 39enne di Secondigliano affetto da talassemia va al Cardarelli per una trasfusione, ma scopre di essere positivo al coronavirus. In isolamento domiciliare, l’Asl e l’ospedale si attivano per una trasfusione salvavita direttamente a casa sua, con i medici in video ed i sanitari con le tute anti contagio. Trasfusione che è poi perfettamente riuscita.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una trasfusione a domicilio per salvargli la vita: è quanto accaduto a Napoli ad un uomo di 39 anni di Secondigliano, che soffre di talassemia e aveva bisogno così di una trasfusione di sangue. L'uomo si era recato all'ospedale Cardarelli per ricevere nuovo sangue che rimediasse alla sua malattia (la talassemia è una malattia dei globuli rossi che li rende carenti di emoglobina ed esposti ad una rapida e continua distruzione) ma, giunto nel nosocomio, era risultato positivo al coronavirus.

A quel punto, per il 39enne è scattato l'isolamento fiduciario ma, contestualmente, non poteva accedere alla trasfusione di sangue, unica terapia a cui l'uomo si sottopone di continuo per non avere ulteriori conseguenze dalla sua malattia. Ma a quel punto si è trovata una soluzione alternativa, grazie alla collaborazione stretta tra l'ospedale Cardarelli e l'Asl Napoli 1: e cioè, effettuare la trasfusione a domicilio, così che l'uomo potesse avere il trattamento sanitario e contestualmente si salvaguardasse la possibilità di una ulteriore diffusione del contagio.

E così il personale sanitario, dopo tutti i passaggi preliminari del caso, hanno preparato le pacche di sangue ad hoc per l'uomo e si sono recati a casa sua: un'operazione non facilissima viste le ingombranti tute anti contagio dei sanitari, ma che si è avvalsa anche della presenza in video dei medici del Cardarelli, che hanno così seguito tutte le fasi della trasfusione. Completata la trasfusione, l'uomo è tornato in quarantena ed attende ora di risultate negativo ai due tamponi di controllo che ne certifichino la guarigione dal coronavirus. Trasfusione che si è conclusa con successo: "Un ottimo esempio di integrazione tra ospedale e territorio", hanno spiegato il direttore generale del Carderelli Giuseppe Longo ed il direttore generale dell'ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che hanno anche sottolineato come "questa vicenda è stata un test importante per le nostre aziende, che hanno dimostrato di saper sfruttare al meglio tecnologie e competenze per garantire una presa in carico globale dei pazienti".

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