Poliziotto spara a un cane e lo uccide durante l’arresto del padrone: assolto. Gli animalisti: “Non c’è giustizia”
È stato assolto il poliziotto che, nel 2019, durante l'arresto di un 25enne nel cuore di Napoli, sparò al suo cane, un pitbull di nome Rocky, uccidendolo. A raccontare la conclusione del processo a carico dell'agente e la sua assoluzione è la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC Animal Protection), che all'epoca sporse denuncia e, fin dalle prime fasi del processo, si è costituita parte civile.
"Sono sinceramente senza parole e forse è meglio così, perché potrei rischiare di dire qualcosa di compromettente. Aspetteremo di leggere le motivazioni, ma già da ora mi sento di dire che questa non è giustizia. Rocky è una vittima dello Stato. Uno Stato che ha agenti di Polizia che dovrebbero essere preparati a gestire situazioni che coinvolgono animali, e già all’indomani di questo episodio chiedemmo che venissero organizzati corsi di formazione in tal senso, senza però ottenere nulla. Uno Stato che non riconosce il valore della vita di un cane, come dimostrato da questa sentenza. Uno Stato che assolve un agente di polizia che non si è accontentato di ferire un cane, ma gli ha sparato un secondo colpo cagionandone la morte. No, questa sicuramente non è giustizia" il commento di Piera Rosati, presidente LNDC.
Il cane Rocky ucciso durante un arresto nel cuore di Napoli
La vicenda, come detto, risale al 2019, precisamente al 12 luglio di quell'anno. In via Cesare Rosaroll, nella zona della Stazione Centrale di Napoli, gli agenti della Polizia di Stato stavano eseguendo un controllo su un giovane di 25 anni, sottoposto agli arresti domiciliari. Alla vista dei poliziotti diede in escandescenze, aizzando il suo pitbull Rocky contro di loro. Il cane morse uno degli agenti, così un collega gli sparò una prima volta e, poi, una seconda quando il cane stava per avvicinarsi nuovamente. Alcuni passaggi della vicenda furono anche immortalati in video, poi diffusi sui social: l'uccisione del pitbull generò dunque molte proteste, aprendo un dibattito sulla necessità di sparare all'animale.