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Poliziotta stuprata, la lettera dei centri Antiviolenza di Napoli: “Qui storie così passano in sordina”

La lettera-appello dei Cav, i Centri Antiviolenza di Napoli in solidarietà all’agente di Polizia aggredita e violentata nel porto di Napoli mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro.
A cura di Redazione Napoli
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I Centri Antiviolenza della città di Napoli hanno reso nota una lettera-appello in solidarietà alla poliziotta aggredita e violentata al Porto di Napoli, vicenda avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì e che ha lasciato sotto choc sia i suoi colleghi che tanti napoletani.

E no, questa volta non ce la siamo andata a cercare. Come sempre!

Questa volta tutto in regola come patriarcato prescrive: Vestita, lavoratrice, per giunta poliziotta! Nulla da rimproverarle. Eppure è stata violentata.

Milano, Melzo, Perugia, Bologna, Napoli solo alcune delle città in cui, nell’ultima settimana, si è consumato questo vile reato e dove, silenziosamente un esercito di donne si è rivolta ai Centri Antiviolenza.

Un fenomeno che in tutte le sue declinazioni si “attorciglia” tenacemente intorno ad un solo fattore: la libertà delle donne!! Quella libertà che va ricacciata al “focolare” per ristabilire le regole di un patriarcato dai piedi di argilla devastato da questa libertà.

La violenza sulle donne, in questa città , passa in sordina , è appannaggio solo, ahinoi, degli enti preposti ma non passa nella coscienza cittadina: ci si sveglia , si mangia, si lavora, ci si “disoccupizza”, ci si diverte senza mai prestare lo sguardo, anche momentaneamente, al tema. Eppure questo fenomeno è qui tra noi, a casa nostra, nella casa a fianco, nel palazzo di fronte, sottocasa.

Una donna su tre è vittima di violenza!. Ci racconta la statistica da tempo immemore!

I Centri antiviolenza della città dopo due anni di chiusura, in solo nove mesi, hanno accolto circa 400 donne con circa 550 figli di cui il 64% minorenni, un esercito silenziato che cerca disperatamente, con il coraggio del protagonismo, di consegnare alla collettività e dunque al politico un fenomeno che chiede riconoscimento, considerazione e interventi nel più breve tempo possibile.

Non vi è più tempo.
Un esercito che chiede libertà

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«Donna, Vita e Libertà» chiedono le donne di tutto il mondo.

“Donna, Vita e Libertà” chiedono le donne di Napoli

“Donna, Vita e Libertà” chiedeva la poliziotta violentata mentre ritornava dal lavoro.

E con lei lo chiedono le operatrici dei centri antiviolenza della città di Napoli addolorate e solidali con le donne della Questura di Napoli che quotidianamente e silenziosamente, insieme alle operatrici dei Cav, prestano la propria opera per arginare questo odioso fenomeno.

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