Poliziotta stuprata a Napoli, aggressore condannato a 14 anni di carcere
Condannato a 14 anni di carcere per violenza sessuale e tentato omicidio: questa la sentenza del Tribunale di Napoli nei confronti di un 23enne originario del Bangladesh e senza fissa dimora, ritenuto il responsabile dell'aggressione e dello stupro di un poliziotta a Napoli nella notta tra il 19 ed il 20 ottobre scorso. Il pubblico ministero Tufano e il pm aggiunto Falcone avevano chiesto 12 anni per l'uomo, i giudici gliene hanno dati 14 al termine del processo con rito abbreviato, la cui sentenza è stata letta questa mattina dal giudice per le udienze preliminari Colucci nell'aula 416 del Tribunale di Napoli.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la poliziotta aveva appena terminato il turno di lavoro e stava raggiungendo la propria auto per rientrare a casa quando all'altezza del Varco Pisacane del Porto di Napoli, dove si trovava la sua vettura parcheggiata, venne aggredita: prima colpita alla testa da un sasso, poi una colluttazione con l'uomo; quindi, perse conoscenza a causa di un tentativo di strangolamento, ed infine trascinata all'interno del porto in una zona buia e non di passaggio, dove subì la violenza. Solo quando l'aggressore era scappato, la donna è riuscita a chiamare i soccorsi, giunti sul posto poco dopo. Forte commozione in aula al momento della sentenza: era presente anche la vittima, costituitasi parte civile e difesa dall'avvocato Paolo Granato, che è stata circondata dai colleghi attorno a lei che hanno formato un cerchio come da protezione. Presente anche l'imputato, il 23enne di origini bengalese che venne arrestato poche ore dopo la vicenda e che ammise le proprie responsabilità in Questura fin dalle prime battute.