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Pochi fedeli a messa, il prete propone un “chiesabus” per portare i fedeli in parrocchia

Per combattere il calo di presenze in chiesa, don Antonio Rungi pensa ad un “chiesabus”, una navetta che si occupi di accompagnare i fedeli da casa a chiesa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Pochi fedeli a messa: e il parroco propone un "chiesabus" che vada a prenderli, letteralmente, fino a casa. L'idea, sicuramente innovativa, è quella di don Antonio Rungi, teologo passionista e delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta, nonché impegnato nella diocesi di Sessa Aurunca, nel Casertano, per diversi anni in passato. L'idea è semplice: visto che molti fedeli, a suo dire, potrebbero non avere i mezzi necessari per raggiungere la parrocchia, soprattutto nei piccoli centri in cui i centri abitati sono sparpagliati nel raggio di diversi chilometri, con un "chiesabus" che possa andare a prenderli e portarli in parrocchia, le presenze tornerebbero ad aumentare.

"Il calo di partecipazione alla messa da parte di giovani e meno giovani, oltre a fattori come la pandemia", ha spiegato, "certamente è dovuto anche al fatto che molte persone non possono recarsi in chiesa, perché abitano lontano dai luoghi di culto, molto spesso in campagna, senza mezzi di trasporto personali o familiari, e non sempre trovano la disponibilità da parte dei familiari ad accompagnarli alle celebrazioni del mattino, di mezzogiorno o alla sera, per cui molti rinunciano e trovano una soluzione seguendo la messa in tv", ha proseguito don Antonio Rungi.

E dunque, l'idea di "un progetto di mobilità per gli anziani e per quanti sono sprovvisti di mezzi di trasporto", e vale a dire "una navetta di collegamento tra periferia e chiesa parrocchiale, visto che tanti si giustificano che non possono venire a messa perché non hanno nessuno che li accompagni". Si tratta, ovviamente, solo di una proposta. Ma non è escluso che possa essere davvero messa in pratica già nel prossimo autunno.

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