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Pnrr, rete antiviolenza nelle case confiscate ai clan: c’è anche quella di Pupetta Maresca

Sei immobili confiscati ai clan a Napoli diventeranno una rete a sostegno delle donne vittime di violenza, grazie a un progetto finanziato coi fondi Pnrr.
A cura di Nico Falco
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C'è anche la casa di Pupetta Maresca, la donna boss che sfidò Raffaele Cutolo, deceduta nel dicembre 2021, tra i beni sottratti ai clan di camorra a Napoli che verranno usati per creare una rete di case accoglienza per le donne vittime di violenza nell'ambito dei progetti di valorizzazione di beni confiscati nell'ambito del Pnrr. I sei immobili ospiteranno servizi diversificati, dall'accoglienza all'alloggio temporaneo, al supporto psicologico, sanitario, giuridico e amministrativo, fino all'inserimento in percorsi lavorativi o di autoimprenditoria.

La rete antiviolenza nei beni confiscati ai clan a Napoli

Per Antonio De Iesu, assessore alla Legalità del Comune di Napoli (e già Questore di Napoli e Vice Capo della Polizia) si tratta di "un risultato veramente eccellente, di grande valore non solo dal punto di vista dell'accessibilità al finanziamento Pnrr". Il progetto, ha aggiunto Emanuela Ferrante, assessore alle Pari Opportunità, "prevede la riqualificazione di 6 immobili di cui quattro saranno adibiti case di accoglienza delle donne vittime di violenza e due centri invece saranno, il primo un hub di servizi, di cultura e di accoglienza delle donne durante la giornata, e l'altro sarà un giardino/orto sociale dove comunque le donne potranno ritrovarsi insieme loro figli trascorrere delle giornate utili e costruttive".

Gli immobili individuati per i progetti si trovano in tre diverse Municipalità della città (III, VI e X). Nell'elenco figurano:

  • appartamento di 165 metri quadrati in via Tiberio, a Fuorigrotta, confiscato ad Assunta Maresca "Pupetta", per un importo di 270.007,30 euro;
  • appartamento di 102 metri quadrati coperti e 88 scoperti sul corso Sirena, a Barra, confiscato a Ciro Ritaccio, ritenuto legato al clan Formicola (282.017,41 euro);
  • appartamento di 110 metri quadrati a San Giovanni a Teduccio, in passato nelle disponibilità di Ciro Mazzarella e Vincenzo Rinaldi (218.408,36 euro);
  • appartamento di circa 75 metri quadrati in via Fontanelle, Rione Stella, confiscato ad Angelo Grimaldi, ritenuto vicino al clan Mazzarella;
  • fabbricato di quattro piani con terrazzo di copertura in via Duchesca, quartiere San Lorenzo, confiscato all'imprenditore Vincenzo Candurro, ritenuto legato al clan Misso (160.152,50 euro, per integrare il progetto di recupero già in itinere con l'acquisto di arredi e servizi per la realizzazione di un bistrot sociale e di servizi socio sanitari)
  • villetta di 190 metri quadrati coperti e 2.500 metri quadrati di corte in via Montagna Spaccata, a Pianura, confiscata ad Eduardo Morra, ritenuto legato ai clan del rione Vasto; l'immobile verrà demolito, in quanto abusivo e non sanabile, e al suo posto verrà realizzato un orto giardino solidale.
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