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Pizzo alla camorra per ristrutturare l’ospedale di Frattamaggiore, arrestato operaio del San Giovanni di Dio

Un operaio del San Giovanni di Dio di Frattamaggiore (Napoli) è stato arrestato dai carabinieri: avrebbe imposto il pizzo sulla ristrutturazione dell’ospedale.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Per proseguire in tranquillità con la ristrutturazione dell'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore c'era da "mettersi a posto", ovvero versare una percentuale al clan di camorra egemone nella zona. Era quello che si era sentito dire un imprenditore, vincitore di una regolare d'appalto per i lavori nell'ospedale della provincia di Napoli. Ma l'uomo non si è lasciato intimorire e si è rivolto alle forze dell'ordine: in manette è finito un operaio della struttura sanitaria, Luigi Abbate, 60enne di Calvizzano, considerato vicino al clan Pezzella, attivo tra Frattamaggiore, Frattaminore, Cardito, Crispano e nei comuni limitrofi.

I fatti contestati risalgono al gennaio 2020. Le indagini dei carabinieri della stazione di Frattamaggiore, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, erano partite in seguito alla denuncia della vittima. L'imprenditore, che all'epoca si stava occupando con la sua ditta della ristrutturazione dell'ospedale dopo essersi aggiudicato la gara d'appalto, aveva raccontato che tre persone, tra cui un operaio della manutenzione dello stesso ospedale, si erano presentate in cantiere e avevano minacciato a più riprese il responsabile e gli operai. Pretendevano del denaro che, a loro dire, era dovuto al clan della zona. E in caso contrario, avevano spiegato, ci sarebbero state delle conseguenze. Pessime.

Dinamica tipica da estorsione, che ha portato i carabinieri ad ascoltare i vari testimoni e ad acquisire le registrazioni di diverse telecamere di videosorveglianza della zona, fino ad arrivare all'identificazione di uno dei tre. Gli elementi raccolti hanno portato all'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'indagato, emessa dal gip di Napoli ed eseguita dagli stessi militari: il 60enne è gravemente indiziato di tentata estorsione aggravata dalle modalità e finalità mafiose.

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