Pizzeria apre in una chiesa del XIV secolo nel centro storico di Napoli: è polemica
Una pizzeria aperta in una chiesa abbandonata risalente al XIV secolo: accade nel centro storico di Napoli e non manca di suscitare polemiche. La pizzeria ha aperto nella chiesa di Santa Maria Porto Coeli, in via San Paolo, non solo, come detto, abbandonata, ma anche sconsacrata. L'apertura del locale, nell'area del centro storico di Napoli che, dal 1995 dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ha però fatto storcere il naso e suscitato polemiche. Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo, si chiede: "Ma nell’area Unesco, il Comune non aveva bloccato le licenze per la ristorazione nei prossimi 3 anni?".
In un post pubblicato sui social, Pariante prosegue: "L’amministrazione comunale ha celebrato il grande convegno internazionale dell’Unesco a novembre scorso, ha emanato una delibera nella quale dichiara di voler mettere un limite a queste attività nel centro antico. Poi ci ritroviamo con l’ennesima pizzeria, che addirittura apre in una ex chiesa". "Che senso ha – si chiede ancora Pariante – parlare di tutela del patrimonio e della delibera che si sta sviluppando per l’aggiornamento del piano di gestone del Centro Storico, quando poi le pizzerie stanno letteralmente subissando il territorio, che non è più degno di essere nella lista Unesco?".
La storia della chiesa di Santa Maria Porta Coeli
La chiesa di Santa Maria Porta Coeli fu edificata nel XIV secolo dalla famiglia Carminna, che faceva parte di uno dei Sedili di Napoli, antiche istituzioni che amministravano la città. Nonostante vi sia rimasto poco o nulla dell'edificazione originaria della chiesa, ad oggi si conservano ancora le originali decorazioni e la lunetta gotica del portale marmoreo.