Pizze e tamponi in cambio di consulenze e sentenze anticipate: 15 indagati tra avvocati, medici e periti

Visite mediche e tamponi per Covid, ma anche semplici pizze e buoni carburante, per ottenere favori come consulenze e sentenze anticipate: quindici le persone indagate, a vario titolo, dalla Procura della Repubblica di Nola e coinvolte in una maxi-inchiesta che riguarda gli uffici del Giudice di Pace di Sant'Anastasia, nel Napoletano. Secondo gli inquirenti avevano messo in piedi un vero e proprio sistema grazie al quale erano in grado di condizionare anche l'assegnazione dei consulenze e ottenere sentenze anticipate.
Quindici le persone coinvolte
Nell'operazione che si è svolta questa mattina la Guardia di Finanza ha sottoposto a misure cautelari cancellieri, operatori giudiziari, avvocati, medici ed altri professionisti, tutti indiziati a vario titolo per corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e depistaggio. Nel dettaglio, in 6 sono finiti ai domiciliari: si tratta di tre cancellieri e tre avvocati; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per il Direttore Amministro pro tempore della Cancelleria del Giudice di Pace di Sant’Anastasia; infine, divieto di dimora nel comune vesuviano per altre otto persone, tutti professionisti come medici, geometri e periti assicurativi.

Pizze, visite mediche e tamponi gratis
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le consulenze tecniche d'ufficio venivano affidate ad "amici" compiacenti, in cambio di denaro ma anche di semplici generi alimentari, buoni carburante, lavori di ristrutturazione, visite mediche e perfino tamponi Covid. Il tutto avveniva non solo presso le abitazioni dei coinvolti, ma perfino all'interno degli uffici del Giudice di Pace, dove alcuni di questi "scambi" sono stati immortalati dalle telecamere.
Anche avvocati all'interno del "sistema"
Il sistema messo in piedi permetteva così di ottenere incarichi solo a chi ne facesse parte: in una occasione, ad eseguire una consulenza tecnica per un incidente stradale, era stato un geometra privo dei titoli abilitativi. E non solo: secondo gli inquirenti, anche alcuni avvocati legati "da rapporti di stretta amicizia con i dipendenti pubblici", spiega la Guardia Finanza, ne prendevano parte e con la compiacenza dei cancellieri e degli operatori giudiziari coinvolti giravano liberamente per gli Uffici, togliendo documentazione dai fascicoli desiderati oppure ottenendo l'anticipazione della pubblicazione delle sentenze, alterando così il normale ordine cronologico. Due di questi avvocati coinvolti nell'operazione di oggi avrebbero inoltre utilizzato in alcune occasioni delle marche da bollo contraffatte.