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Le vie della pizza sono infinite: ma quella con le fragole fa storcere il naso a molti

Dal tweet di un professionista estone che pubblica la foto di una fetta di pizza alle fragole, nasce un interessante dibattito sulla “variazione alla frutta” storicamente poco gradita ai partenopei.
A cura di Redazione Napoli
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La pizza con le fragole / Adam Rang, Twitter
La pizza con le fragole / Adam Rang, Twitter
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Parlare di pizza con la frutta a Napoli significa arrischiarsi su un terreno pericoloso: all'ombra del Vesuvio le variazioni sul tema nel piatto più noto di tutti sono tante, ma fra queste la frutta – dall'ananas in poi – suscita opinioni contrastanti e quasi mai positive. Il napoletano quando si parla di pizza è assolutamente restìo ai cambiamenti. Non a caso da queste parti quando si va a in pizzeria si usa dire «vado a farmi una pizza», intendendo quasi una partecipazione spirituale alla realizzazione del piatto.

E così, quando Adam, professionista estone, ha pubblicato su Twitter la sua fetta di pizza farcita alle fragole i commenti a seguire si sono subito preannunciati come più gustosi della pietanza stessa. «Dimentica l'ananas sulla pizza, la pizza alle fragole è ancora più buona. Mi scuso con tutti gli italiani che mi seguono…» esordisce Adam. Partono subito le domande sugli ingredienti. Formaggio, ovviamente (e non sembra proprio mozzarella). E poi? «Solo un concentrato di pomodoro con prodotti locali» scrive l'utente dall'Estonia. Francesco, ex chef italiano che vive a Tartu, seconda città dell'Estonia, dice la sua: «La tradizione è l'opposto del progresso, io sono sempre a favore del progresso. E poi non sottovalutare mai la creatività della cucina estone».

Non tutti sono d'accordo. Non si raggiungono le polemiche viste con la Crazy Pizza di Flavio Briatore ma c'è chi critica, eccome.  E sono quasi sempre italiani, ovviamente): «Scusa, con tutto il rispetto puoi chiamare questa roba pizza, mi dispiace. Forse è una torta salata disgustosa, anche visivamente…».  E ancora: «Imperdonabile, posso immaginare orde di italiani in preda allo shock, mammamia». Insomma, tanti commenti, tante opinioni diverse, una cosa è sempre più chiara: paese che vai, pizza che trovi. È sicuramente giusto dire la propria, ma forse non è il caso di offendersi più di tanto.

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