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Papà non può aiutare la figlia di 4 anni nella riabilitazione: “Negato accesso agli spogliatoi femminili”

A Manuel, papà di Sofia, una bambina quattro anni, è stata negato l’accesso agli spogliatoi femminili di una piscina di Pianura per aiutare sua figlia a rivestirsi. Secondo una responsabile della struttura, questa situazione sarebbe stata scatenata dalle altre madri, che non avrebbero gradito la presenza di un uomo tra le bambine. Un diritto, invece, concesso alle mamme, che possono entrare negli spogliatoi maschili.
A cura di Federica Grieco
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Foto archivio
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In una palestra di Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, ad un padre è stato negato l'accesso agli spogliatoi femminili per aiutare la propria bambina a rivestirsi. Un diritto garantito, invece, alle mamme che possono tranquillamente assistere i propri bambini negli spogliatoi a loro riservati. Un episodio che i genitori hanno deciso di denunciare al programma radiofonico "La Radiazza" di Gianni Simioli su Radio Marte.

Il protagonista di questa storia è Manuel, padre di Sofia, una bambina di quattro anni che frequenta la piscina di Pianura per fare la riabilitazione. Sofia, come tutti gli altri bambini di quest'età, ha bisogno dell'aiuto di un genitore per potersi lavare e rivestire. Poiché la mamma Teresa non può accompagnare la piccola a causa del lavoro, di quest'impegno se ne sarebbe dovuto occupare il papà, a cui, però, è stato negato l'accesso allo spogliatoio delle bambine.

La versione di una responsabile della piscina

Durante la trasmissione radiofonica di Simioli, è stata contattata una responsabile della palestra in questione per capire il motivo alla base di questa decisione, visto che alle mamme è consentito poter entrare negli spogliatoi maschili. La responsabile ha spiegato che questa situazione non ha avuto origine da una sua scelta: «Farei entrare tranquillamente un papà nello spogliatoio delle bimbe. Ho problemi con le altre mamme che non vogliono».

Secondo la donna, infatti, mentre i papà non lamentano la presenza di donne negli spogliatoi maschili, perché solitamente «le mamme lavano i propri figli», mentre proprio queste ultime avrebbero invece contestato la presenza di un uomo tra le bambine. «Sabato – spiega la responsabile – mentre parlavo con le altre mamme, una signora si alterò e disse "Se c'era io, avevo fatto confusione perché non voglio che un maschio entri nello spogliatoio, mentre io sto spogliando mia figlia"».

Una questione che ha acceso un dibattito nella sezione ‘commenti' della pagina Facebook di Gianni Simioli. «Le regole le fa la struttura, non le mamme – scrive Carmine – Se per le palestre non c'è nessun problema lo metta nel regolamento di accessi. Se alle mamme non sta bene vadano da un'altra parte». Qualcun altro ha invece giustificato la reazione delle mamme, mentre altri hanno suggerito altre strade. «La società che gestisce la piscina – commenta Nino – potrebbe anche assumere personale, magari femminile per l'assistenza alla vestizione dei bambini negli spogliatoi».

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