Picchia la moglie e la tiene prigioniera in casa, ferita e costretta a letto da un mese
Il marito la picchiava da anni e, quando l'aveva fatta cadere, non aveva nemmeno chiamato i soccorsi: da un mese lei era quindi rimasta bloccata a letto, incapace di alzarsi e di chiedere aiuto. È quello che ha raccontato una donna di 74 anni quando, nella sua casa di Vitulazio, in provincia di Caserta, sono finalmente arrivati i carabinieri. A chiamarli era stata la sorella, che da tempo non riusciva a parlarle e anche lei vittima delle violenze del cognato. L'uomo , 76 anni, originario del Napoletano, è finito in manette: deve rispondere di maltrattamenti nei confronti della moglie.
I militari sono intervenuti nella casa degli anziani coniugi nel tardo pomeriggio di ieri, 25 novembre, a seguito della richiesta di aiuto arrivata ai centralini del 112. Al telefono c'era la sorella della 74enne. La donna ha raccontato ai militari che da diversi giorni non riusciva a contattare la sorella maggiore e, quando era andata a casa sua nella cittadina del Casertano, era stata aggredita dal cognato: l'uomo non le aveva permesso di entrare nell'abitazione e l'aveva minacciata. I carabinieri hanno raggiunto la casa indicata e la donna era ancora lì fuori, sconvolta e preoccupata per la propria incolumità e per quella della sorella.
All'interno dell'abitazione i militari hanno trovato il 76enne e, nella camera da letto, c'era la moglie, ferita e costretta a stare a letto; alla loro vista la donna ha subito denunciato le minacce di morte, le offese e le percosse di cui era stata vittima in casa. L'anziana ha aggiunto che non aveva mai sporto denuncia sebbene questa situazione andasse avanti ormai da anni e che, il 24 ottobre scorso, durante una discussione nata per futili motivi era stata strattonata violentemente, era caduta e si era ferita alla schiena, ma il marito non aveva mai chiamato i soccorsi; l'uomo, ha aggiunto, in particolare nell'ultimo periodo vietava ad amici e parenti di farle visita. Il 76enne è stato arrestato ed è stato accompagnato in caserma; successivamente è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l'abitazione di un parente residente in un altro comune.