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Piazza di spaccio nel carcere di Secondigliano gestita da detenuti: coinvolti anche agenti

Una piazza di spaccio gestita da detenuti all’interno del carcere di Secondigliano: oltre venti persone coinvolte, anche agenti della penitenziaria.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una piazza di spaccio all'interno del carcere di Secondigliano dagli stessi detenuti, con la "collaborazione" di alcuni agenti della polizia penitenziaria: oltre venti le persone coinvolte nella maxi-operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, assieme ai colleghi della Polizia Penitenziaria. Tutti raggiunti questa mattina da un'ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica partenopea.

Coinvolti detenuti ed agenti

Gli oltre venti soggetti raggiunti questa mattina dall'ordinanza di custodia cautelare: 22 sono in carcere, altri 4 agli arresti domiciliari. Devono rispondere a vario titolo di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d’ufficio, come spiegato dai Carabinieri del comando provinciale. Quest'ultimo reato viene contestato ad alcuni appartenenti al corpo della Polizia Penitenziaria. Gli agenti, secondo gli inquirenti, prendevano mazzette e in cambio permettevano di introdurre la droga in carcere, ma anche di cellulari, favorendo anche lo spostamento di detenuti all'interno della struttura nonché nelle stesse celle di appartenenti al gruppo che gestiva la piazza di spaccio interna al carcere. Le attività di indagine sono partite dalle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti anche grazie a dichiarazioni di ex detenuti del carcere.

L'Uspp: "Via le mele marce dalla Penitenziaria"

"Gli arresti degli agenti coinvolti costituiscono un brutto episodio che rischia di discreditare l'intero corpo di polizia penitenziaria": lo ha spiegato Giuseppe Moretti, presidente regionale per la Campania dell'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). Il sindacato, che ha anche espresso "grande fiducia dell'operato della Magistratura", ha quindi aggiunto che è "necessario spazzare via le mele merce che ledono l'immagine di un corpo di polizia. La Penitenziaria crede fortemente nei valori democratici ed istituzionali: questi agenti hanno tradito lo Stato e la fiducia dei loro colleghi i quali, nonostante sotto organico, con grande spirito di sacrificio riescono nel mantenere l'ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari".

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Pochi giorni fa trovati e sequestrati 30 telefoni

Appena pochi giorni fa, all'interno del reparto S3 del carcere di Secondigliano, che ospita elementi di spicco della criminalità organizzata, erano stati ritrovati ben trenta telefoni cellulari. Oltre a questi, anche telefonini in grado di collegarsi ad internet, tutti nelle disponibilità dei boss. Dopo la scoperta da parte degli agenti era scattato l'immediato sequestro ed indagini su come fossero entrati tra le mura del carcere di Secondigliano.

I nomi degli arrestati

Tra gli arrestati ci sono anche nomi conosciuti alle cronache giudiziarie, come quello di Antonio Napoletano, detto ‘o Nannone, considerato dagli inquirenti uno dei massimi esponenti della cosiddetta paranza dei bambini. Le altre 25 persone coinvolte nell'operazione di questa mattina, fanno sapere i carabinieri, sono Antonio Autore, Salvatore Basile, Fabio Crocella, Patrizia D'Angelo, Eugenio D'Atri, Michele Elia, Luisa Di Fusco, Mario Fabozzi, Eduardo Fabricino, Francesco Gigante, Angelo Marasco, Salvatore Mavilla, Giuseppe Mazziotti, Marco Molinaro, Cristian Monaco, Pasquale Nasti, Salvatore Ottaiano, Ciro Quindici, Raffaele Riccio, Gennaro Ruggiero, Salvatore Scotti, Giuseppe Tucci, Raffaele Valda, Alfredo Junior Vigilia, Pasquale Vigilia.

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