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Pianura, una discarica dove doveva sorgere l’ambulatorio Asl: “Abbandonata da 20 anni”

Doveva diventare un poliambulatorio dell’Asl, ma da 20 anni è un cantiere abbandonato. In via Grottole ore c’è una discarica abusiva in cui vengono dati alle fiamme i rifiuti. L’appello dei cittadini: “Facciamone una casa di comunità”
A cura di Antonio Musella
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La prima giunta di Rosa Russo Iervolino, eletta nel 2001 con il sostegno del centrosinistra, aveva varato 5 progetti speciali per il quartiere di Pianura, nella periferia ovest della città. Uno di questi riguardava la costruzione in via Grottole di un poliambulatorio della Asl Napoli 1, un centro sanitario per un quartiere che proprio sulla salute mostrava i primi aumenti di casi di tumore. La vicina discarica dei Pisani era stata già chiusa e solo nel 2006, l'allora commissariato straordinario all'emergenza rifiuti, avrebbe provato a riaprirla scatenando la rivolta della popolazione. Nel 2002 iniziano i lavori, ma da allora, dopo 20 anni, c'è ancora solo un cantiere che intanto è stato trasformato in una discarica abusiva dove periodicamente i rifiuti vengono dati alle fiamme.

"Abbandonata da 20 anni, ora ci incendiano i rifiuti"

Nel 2002 partono i lavori, ma già nel 2003 si blocca tutto per un contenzioso tra la ditta appaltatrice ed il Comune di Napoli. Da quel momento in poi la struttura resta abbandonata, c'è uno scheletro di cemento su due livelli, le fondamenta, e un perimetro di lamiere a delimitare l'area di cantiere. Nulla più. "Questo doveva essere un centro di salute per il territorio – spiega a Fanpage.it Roberto Bianchimani consigliere della municipalità 9 – ed invece è stato abbandonato". Anni dopo la Asl annunciò di non essere più interessata alla costruzione del poliambulatorio e il cantiere di via Grottole fu presto usato per altri scopi. "Per anni questo luogo è stato usato come discarica abusiva – sottolinea Bianchimani – qui ci hanno portato di tutto e ancora oggi periodicamente vengono appiccati i roghi di rifiuti pericolosi. Lo spazio davanti invece è usato impropriamente come parcheggio".

Basta avvicinarsi alla strutture per capire che si tratta di una discarica. Ci sono gomme d'auto, plastiche, polistirolo, cavi elettrici, materiale di scarto edile. Sono diversi i resti dei roghi di rifiuti, mentre l'area di cantiere è stata violata in più punti dove la recinzione è divelta. Affacciandosi c'è lo strapiombo che porta alle fondamenta, ma sono ben visibili i rifiuti sversati illegalmente all'intero del cantiere. "Ci sono i letti di combustione pronti, con le gomme d'auto, quindi vuol dire che si preparano a bruciare di nuovo" osserva il consigliere. A poche centinaia di metri c'è la strada che porta alla discarica dei Pisani, vera e propria bomba ecologica e sito di interesse nazionale destinato a bonifica. Nel 2017 l'allora amministrazione De Magistris stanzia oltre 400 mila euro per una messa in sicurezza del sito e per rimuovere i rifiuti sversati. "Ma nonostante questo hanno continuato a sversare e il Comune di Napoli sembra aver dimenticato che quest'area è di sua proprietà, non ci sono progetti, non c'è un futuro, solo l'attuale discarica in un luogo abbandonato" sottolinea il consigliere.

L'appello: "Costruiamo qui la casa della comunità"

Dall'altro lato della strada c'è la casa della cultura, un centro giovanile inaugurato nel 2016 dal Comune di Napoli, con una sala di registrazione e luogo di ritrovo di molti giovani. Il contrasto tra le due aree confinanti è emblematico. "I cittadini di questo quartiere hanno subito gravi danni alla salute per la presenza della discarica dei Pisani – spiega Bianchimani – questo è anche il quartiere più giovane della città e la presenza della casa della cultura di fronte avrebbe potuto significare un integrazione di spazi e una possibilità di fornire ulteriori risposte al territorio". L'area del cantiere è molto vasta e lo scheletro della struttura in cemento lascia immaginare mille potenzialità per questa area.

Ora con i fondi del PNRR esiste la possibilità concreta per immaginare il recupero di molti spazi abbandonati in città per restituire al territorio servizi e socialità. Da questa considerazione nasce l'appello lanciato da Bianchimani: "Chiediamo al Sindaco Gaetano Manfredi e al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, di costruire qui una casa della comunità con i fondi del PNRR, possiamo dare risposte sociali e socio assistenziali al territorio, non lasciamo che via Grottole resti nell'abbandono, recuperiamo questo spazio". In Italia sono previste oltre 1200 case della comunità e di queste oltre 120 in Campania, il progetto si integra con l'applicazione dei piani sociali regionali e potrebbe effettivamente trasformare una discarica abusiva in un'opera che fornisce servizi al territorio.

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