Pescivendolo ucciso, arrestato il presunto killer di Antonio Morione dopo due anni di indagini
Dopo due anni di indagini, gli inquirenti avrebbero identificato il killer di Antonio Morione, il pescivendolo ucciso il 23 dicembre di due anni fa per aver reagito ad un tentativo di rapina. I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno arrestato Giuseppe Vangone, già indagato proprio per quella vicenda. Sarebbe stato lui, dunque, a premere il grilletto contro Antonio Morione, uccidendolo. Già lo scorso luglio furono fermate due persone che, assieme a Vangone ed una quarta persona, avrebbero preso parte sia alla rapina alla pescheria "Il delfino" dove venne uccise Antonio Morione sia a quella, avvenuta poco prima, in un'altra pescheria, "La rosa dei venti", di proprietà del fratello della vittima.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, come si legge nelle carte del giudice per le indagini preliminari dello scorso 6 luglio che portarono a due arresti e che Fanpage.it ha potuto consultare, il primo colpo era avvenuto attorno alle 21.30 nella pescheria "la Rosa dei Venti" di Giovanni Morione, e poi subito dopo in quella poco distante "Il Delfino" dove trovò la morte il fratello Antonio. Anche nel primo colpo ci fu uno sparo: e secondo il gip Emma Aufieri, chi lo sparò "aveva la chiara intenzione di colpire il titolare e non quella di intimorirlo", al punto che "andrebbe correttamente contestato il tentato omicidio ai danni di Giovanni Morione". Il colpo venne infatti sparato ad altezza d'uomo e solo per caso non lo colpì: anche lui infatti aveva provato a reagire dopo che la banda aveva tirato un pugno al volto di un dipendente e poi strattonato violentemente lui stesso.