Pescivendolo ucciso all’antivigilia di Natale, in carcere l’ultimo della banda di rapinatori
È stato accompagnato in carcere, in esecuzione di una misura cautelare, Francesco Acunzo, l'ultimo ancora in libertà degli indagati per l'omicidio di Antonio Morione, ucciso il 23 dicembre 2021 nella sua pescheria di Boscoreale, in provincia di Napoli. Il pescivendolo, è stato ricostruito durante le indagini dei carabinieri, si era ribellato durante un tentativo di rapina; i criminali avevano esploso diversi proiettili durante la fuga, uno dei quali aveva centrato il 41enne.
Il provvedimento è stato notificato ad Acunzo dai carabinieri di Torre Annunziata. Precedentemente erano stati arrestati dai militari Giuseppe Vangone, ritenuto quello che sparò, Angelo Palumbo e Luigi Di Napoli, quest'ultimo all'epoca già detenuto con l'accusa di avere pianificato l'omicidio di un avvocato che, a suo parere, non l'avrebbe difeso adeguatamente per una precedente vicenda. Alla custodia cautelare per Acunzo si è arrivati al termine di un iter giudiziario caratterizzato da una serie di istanze al Tribunale del Riesame e alla Corte di Cassazione, presentate da un lato dai carabinieri di Torre Annunziata e dagli inquirenti coordinati dal procuratore Nunzio Fragliasso, dall'altro gli avvocati degli indagati.
Quella sera dell'antivigilia di Natale Morione, al lavoro nella pescheria "I Delfini", aveva reagito quando uno dei rapinatori aveva puntato la pistola contro la figlia e, anche per attirare l'attenzione su di sé, con un coltellaccio aveva squarciato uno degli pneumatici dell'auto della banda. Poco prima c'era stato un altro raid, ai danni di "La Rosa dei Venti", pescheria del fratello della vittima, che si trova a un paio di centinaia di metri di distanza.