Pescivendolo ucciso a Boscoreale: caccia a chi nasconde gli assassini di Antonio Morione
Qualcuno starebbe fornendo un appoggio agli assassini che la sera dell'antivigilia di Natale hanno ammazzato Antonio Morione, il pescivendolo colpito da un proiettile alla testa durante la rapina nella sua attività commerciale di Boscoreale, in provincia di Napoli. Da quella tragica sera sono trascorsi sette giorni e le indagini, affidate ai carabinieri, proseguono senza sosta, ma si sta facendo avanti l'ipotesi che la banda di rapinatori possa avere trovato un nascondiglio, forse nemmeno troppo lontano dal luogo della tragedia.
Quella sera, ormai pare che ci siano pochi dubbi su questo aspetto, la stessa banda aveva preso di mira due pescherie, situate a poco meno di 200 metri. La prima, "La Rosa dei Venti", di via Diaz, di proprietà del fratello di Antonio Morione; pochi istanti dopo, "I Delfini" di via Della Rocca, a 190 metri. L'automobile, una Fiat 500, è stata rinvenuta incendiata nella stessa notte, nel Piano Napoli, a circa tre chilometri. Rapine fotocopia: in entrambi i casi i banditi hanno agito in tre, due sono rimasti in macchina e il terzo, armato, ha fatto irruzione; in via Diaz ha esploso un colpo, in via Della Rocca ne ha sparati 4, uno dei quali ha centrato Morione alla testa: i bossoli rinvenuti sono dello stesso calibro, altro elemento che porta a ritenere che si tratti delle stesse persone.
Reagisce alla rapina, commerciante ucciso a Boscoreale
Il 41enne, hanno ricostruito i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, avrebbe cercato di sventare la rapina, ma soprattutto di proteggere i familiari: in quel momento nella pescheria c'erano anche i tre figli e la moglie, il criminale ha puntato l'arma contro la figlia e la nuora di Morione e l'uomo, anche nel tentativo di portare l'attenzione su di sé, ha afferrato un coltellaccio e squarciato uno degli pneumatici; a quel punto il rapinatore, nel fuggire verso i complici che avevano già ingranato la marcia, ha sparato verso Morione. Ieri nella pescheria sono arrivati anche i Ris dei carabinieri per i rilievi balistici, che verranno confrontati con l'esito dei primi accertamenti.
Omicidio nella pescheria, caccia a chi nasconde gli assassini
La vicinanza tra le due pescherie prese di mira e il luogo dove è stata rinvenuta l'automobile rende verosimile che ad agire siano stati dei criminali del posto, probabilmente anche già noti alle forze dell'ordine. Rapinatori di piccolo cabotaggio, che per quella sera avrebbero puntato alle rapine a raffica per racimolare un paio di migliaia di euro a testa, capaci di mettere le mani su una pistola ma non in grado di gestire un imprevisto come la reazione della vittima.
È possibile che i criminali, dopo essersi disfatti dell'arma e dell'automobile, abbiano trovato rifugio da familiari o conoscenti e che questi ultimi stiano fornendo loro un appoggio. Nelle ore successive alla tragedia i carabinieri hanno ascoltato diverse persone, compresi alcuni pregiudicati della zona, ma al momento non risultano emessi provvedimenti dell'autorità giudiziaria. I funerali di Antonio Morione si sono tenuti ieri a Torre Annunziata.