Perché Mo Sarpi in via Chiaia ha chiuso: lo street food cinese aveva aperto dopo il blocco delle licenze
Chiuso dalla Polizia Locale il ristorante di street food cinese “Mo Sarpi” di via Chiaia a Napoli. Il motivo? A quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate, avrebbe aperto dopo il blocco delle licenze per i nuovi locali del food nel centro storico Unesco, approvato dal Comune di Napoli nell’estate 2023 ed in vigore per 3 anni, fino al 2026.
“Mo Sarpi” è una notissima catena di street food dell'estremo Oriente, nata a Milano, dove ha il principale punto vendita nella Chinatown milanese. Il take away aveva aperto a Napoli alla fine del marzo 2024, riscuotendo subito un grande successo di pubblico, grazie alle prelibatezze della sua cucina: dai ravioli ripieni agli involtini primavera. Lo stesso locale di via Chiaia, in precedenza, era stato occupato da una burgheria fast food, da una pizzetteria e prima ancora da un negozio di abbigliamento.
Il lavoro e i controlli della Polizia Locale di Napoli
Dopo l’apertura, secondo quanto apprende Fanpage.it da fonti istituzionali, gli agenti della Polizia Locale di Napoli dell’Unità Operativa Chiaia hanno effettuato i controlli di rito. Il ristorante d'asporto di via Chiaia aveva correttamente fatto la segnalazione al Suap, lo Sportello Unico delle Attività Produttive, ed anche dal punto di vista igienico-sanitario era tutto in regola. Tuttavia, è risultato che la Scia sarebbe stata presentata oltre il termine della delibera che prevede il blocco delle nuove licenze per 3 anni.
La Scia per aprire una nuova attività prevede, infatti, inizialmente, il silenzio-assenso dell'amministrazione. Poi, il Comune si riserva di fare i controlli attraverso la Polizia Locale, come accaduto in questo caso. Il Suap ha quindi verificato che la Scia sarebbe stata presentata dopo la delibera.
A quel punto ha disposto la chiusura del locale, perché l’autorizzazione andava a decadere. Sono scattate quindi le diffide e infine l’ordinanza sindacale di chiusura. Il locale è stato anche multato per l’assenza della licenza. Verso la fine del 2024, quindi, prima di Natale, il locale ha dovuto chiudere i battenti. Non è escluso che i titolari possano fare ricorso al Suap o all’avvocatura del Comune di Napoli. O, in alternativa, aspettare la scadenza della delibera nel 2026 per riaprire, nel caso non venga rinnovata.
Non si tratta del primo caso di ristoranti, pasticcerie o friggitorie chiuse per il blocco triennale delle licenze. La prima volta era toccato alla nota pasticceria Scaturchio a San Gregorio Armeno, come riportato da Fanpage.it, che ha poi fatto ricorso al Tar. A gennaio 2024, poi, era stata chiusa una caffetteria a Santa Brigida.