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Perché lo youtuber Cicalone è stato fermato dalla Polizia a Secondigliano mentre girava un video

Simone Cicalone e i suoi collaboratori sono stati fermati per un controllo dalla Polizia a Secondigliano; lo youtuber ha raccontato l’episodio sui social.
A cura di Nico Falco
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Frame del video di Simone Cicalone di "Scuola di botte" a Secondigliano
Frame del video di Simone Cicalone di "Scuola di botte" a Secondigliano

Lo youtuber Simone Cicalone è stato fermato da due pattuglie della Polizia di Stato mentre era a Secondigliano. A raccontarlo è lui stesso in un video pubblicato questa mattina sui suoi social, nel quale mostra alcune immagini girate nel quartiere della periferia nord di Napoli, spiega quanto accaduto e si lamenta di non aver potuto realizzare il prodotto che aveva preparato perché, nell'attesa, alcune persone che avrebbe dovuto intervistare sono andate via. Il 51enne romano, conosciuto inizialmente per il canale "Scuola di Botte", da tempo pubblica sui social dei reportage dei quartieri più difficili di diverse città italiane.

L'episodio, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, risale a sabato scorso, 6 aprile. Il controllo sarebbe scattato per motivi che rientrano sostanzialmente nella tutela dell'ordine pubblico: la pattuglia avrebbe ritenuto di dover verificare chi fossero quelle 10/15 persone, tra l'altro "ben piazzate" (Cicalone è un ex pugile e tra i suoi collaboratori c'è il campione di kickboxing Mattia Faraoni) che si muovevano compatte nel quartiere, nei pressi della zona delle Case Celesti.

Nel video Cicalone sostiene che il gruppo non stava commettendo nessun reato, e questo gli viene confermato anche dagli stessi agenti: infatti, nei loro confronti non viene mossa alcuna accusa. Ma è altrettanto vero che, in un momento storico molto delicato, in cui gli equilibri camorristici sono messi a dura prova dagli arresti che di recente hanno colpito il clan Di Lauro, verifiche del genere sono tutt'altro che rare in territori ad alta densità criminale.

Il gruppo, apprende ancora Fanpage.it, è stato "bloccato" per il tempo necessario per le verifiche sui nominativi; nel frattempo è stato fatto intervenire sul posto un ispettore, a tutela dello youtuber e dei suoi collaboratori: obiettivo degli agenti era capire il percorso che avrebbero fatto in modo da poter monitorarli a distanza ed essere pronti ad intervenire in caso di problemi.

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