Perché la Campania è passata in zona rossa Covid
Nuovi contagi (tanti), trend in salita, Rt sopra 1, altri focolai anche nelle Rsa, le residenze per anziani e negli ospedali. Sovraccarico di terapia intensiva sopra il 30% e delle aree mediche sopra il 40%: ecco i motivi per i quali la Regione Campania oggi è stata riclassificata zona rossa Covid, facendo un doppio salto e senza passare per l'intermedia arancione.
Le 26 pagine della valutazione d'impatto Covid stilate dall'Istituto superiore di Sanità con i tecnici del ministero della Salute questa settimana si giovano dei dati aggiornati e delle relazioni ministeriali degli ispettori giunti a Napoli in visita in ospedali e Asl. Sono i sovraccarichi di terapia intensiva e aree mediche stavolta a fare la differenza. «Nella settimana 26 sono stati riportati 3 focolai attivi in “RSA o altra Struttura a lungo degenza” (vs 0 la settimana precedente). Sono stati anche rilevati focolai in RSA e ospedali questa settimana attraverso Epidemic Intelligence» si legge nella nota che accompagna una delle schede sulla situazione della Campania.
Dunque sono serviti i focus degli ultimi giorni, fortemente voluti dal ministro Roberto Speranza e dal ministro Francesco Boccia per disabinguare, spazzare il campo da ogni dubbio circa la reale situazione campana. Del resto la situazione non è migliore nel resto del Paese: «Nella settimana di monitoraggio, tutte le Regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane».
Zona rossa vuol dire – molto sinteticamente – vietati gli spostamenti, chiusi bar, ristoranti e negozi in generale, eccetto supermercati, farmacie, tabaccherie, parrucchieri, scuola in presenza solo fino alla prima media (ma in Campania le scuole sono già tutte chiuse e non riapriranno), oltre che le chiusure valide per tutto il Paese, quelle di cinema, teatri, palestre. L'obiettivo è frenare in maniera drastica i contagiati e con essi la percentuale media che accede agli ospedali per sintomi medio-gravi.