Perché i prezzi di frutta, verdure, olio e vino in Campania quest’anno aumenteranno nuovamente
Le solite discussioni: il tempo che fa e il costo della vita saranno anche banali ma hanno un potente impatto sulla vita della gente. Questo perché una condiziona l'altra: i cambiamenti climatici hanno cambiato – in alcuni casi stravolto – il calendario delle coltivazioni, con prodotti che maturano mesi prima del previsto e frutti spariti dagli alberi a causa di gelate improvvise o di parassiti mai visti a certe latitudini. L'inflazione dipende anche da questo. Ma non solo: le guerre nel mondo, soprattutto per noi italiani quella d'Ucraina, da tempo condizionano in maniera fortemente negativa l'agricoltura, è un fatto ormai tristemente noto.
Tutto ciò si traduce sul banco del supermercato o dai fruttivendoli in impennate di prezzi che in una città come Napoli – stipendi medi e reddito medio fra i più bassi d'Italia, disoccupazione sempre molto alta – diventano preminente questione sociale. Lo dimostrano i tanti insospettabili che oggi sono costretti a stendere una mano e chiedere l'aiuto delle mense sociali.
Gerardo Rusciano, agronomo, una delle presenze fisse con la sua azienda ai mercati del contadino di Coldiretti, argine all'impennata dei prezzi nella grande distribuzione, racconta qual è la situazione attuale:
Ad oggi, mantenere un prezzo adeguato al consumatore finale è sempre più difficile. Purtroppo, l’aumento delle materie prime è una condizione diffusa nei tanti settori che ha provocato un aumento dei prezzi finali al consumatore.
Partiamo dai fertilizzanti. Il prezzo dei fertilizzanti, proveniente dall’Est Europa è raddoppiato. In alcuni casi sono stati raggiunti valori del 150%.
Rusciano, nel dettaglio cosa è aumentato a dismisura? Qual è il vero problema degli agricoltori?
Penso al gasolio agricolo che rappresenta un elemento sostanziale nelle realtà agricole, soprattutto per chi distribuisce il prodotto nei vari centri agroalimentari ha raggiunto valori intorno a 1 euro al litro. Gli agrofarmaci utilizzati nella lotta integrata hanno raggiunto prezzi esorbitanti. Anche i prodotti consentiti nell’agricoltura biologica, come l'0ssicloruro di rame, ha raggiunto dei prezzi di 5,50 euro al chilo, mentre nel 2022 era di circa 3,50 euro al chilo.
Purtroppo, il gasolio, i fertilizzanti e anche gli agrofarmaci rappresentano, spesso per le aziende agricole, un elemento imprescindibile per la produzione. A tutti questi aspetti si aggiungono le tante difficoltà che gli imprenditori agricoli sono costretti ad affrontare quotidianamente per “sopravvivere” ai cambiamenti climatici, come gelate primaverili, grandinate, siccità prolungate eccetera.
In Campania questo scenario cosa comporta?
Nella produzione della Melannurca Campana Igp il problema principale, oltre all’aumento dei prezzi delle materie prime, nel mese di luglio, le abbondanti piogge ha provocato lo sviluppo di diverse patologie, come la ticchiolatura, causando una perdita di valore del prodotto e una diminuzione della shelf-life (ovvero la "vita di scaffale" di un prodotto ndr.). Quelle che non sono state danneggiate da questo fungo patogeno tendono a raggiungere dei prezzi elevati e di conseguenza una diminuzione durante l'acquisto da parte dei consumatori. E non è finita qui.
Che altro c'è?
Oltre alle mele, un’annata drastica è stata riscontrata sulla Vite. In particolare, nel periodo estivo, le piogge hanno determinato il proliferare della Peronospora, riducendo quasi a zero la produzione di uva e di conseguenza di vino nella Campania. Molte aziende nel casertano nel 2023 non hanno proprio vinificato e il vino presente in cantina, per una legge di domanda e offerta, ha provocato un aumento generalizzato del prezzo.
E infine l'olio d'oliva che ormai ha raggiunto prezzi altissimi?
Infine, l’olio extravergine di oliva, che rappresenta l’elemento cardine della dieta mediterranea ad oggi ha raggiunto prezzi di 15-16 euro/litro. Questo perché la materia prima, l'oliva, non era proprio presente e di conseguenza il prezzo del prodotto è aumentato.
Quindi l’aumento dei prezzi è determinato dall’aumento dei prezzi della materia prima, ma un fattore determinate è causato dai cambiamenti climatici provocando diverse problematiche alla produzione.
Ovviamente c'è chi lucra su queste carenze e su questi prezzi: abbiamo assistito a clamorose truffe sull'olio alla clorofilla e betacarotene
Purtroppo, tutti questi fenomeni negativi per il consumatore ha determinato l’aumento delle frodi alimentari a danno del consumatore che per risparmiare qualche euro sulla spesa settimanale è tentato ad acquistare prodotti con un’origine sconosciuta e che non rispetti tutte le normative vigenti.
Lavorando a stretto contatto con le famiglie per l’acquisto dei prodotti alimentari, chi ha un reddito medio-alto o che ha una disponibilità economica elevata, mantiene l’acquisto di prodotti certificati e garantiti, mentre chi ha un reddito basso o con disponibilità economiche inferiore, tende ad acquistare dei prodotti agroalimentari che non rispettino tutte le normative in termini di sicurezza alimentare.