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Per l’orribile storia di Leone, il gatto scuoiato ad Angri, c’è una denuncia contro ignoti dell’Enpa

L’Enpa ha presentato denuncia per la morte di Leone, il gatto scuoiato vivo e abbandonato agonizzante ad Angri. Domenica manifestazione ad Angri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato una denuncia contro ignoti dopo la morte di Leone, il gatto di Angri, nel Salernitano scuoiato vivo e lasciato agonizzato in strada. Lo ha annunciato Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, che ha dato mandato al suo ufficio legale, che attraverso l'avvocato Claudia Ricci ha presentato la denuncia questa mattina. La vicenda ha scosso l'opinione pubblica non solo locale, ma anche nazionale per la brutalità ed efferatezza della vicenda.

Il gatto era stato ribattezzato Leone dai medici veterinari che hanno provato disperatamente a salvarlo: ma le sue condizioni erano troppo gravi, e alla fine il povero felino è deceduto dopo quattro giorni di agonia. In sua memoria domenica si terrà anche una manifestazione promossa dalla Lega del Cane, nel cuore di Angri. L'invito a partecipare è stato esteso ed aperto a tutti, e non è escluso che possa arrivare molta gente anche dai comuni limitrofi: il passaparola si è diffuso in poche ore, e in tutta Italia il sentimento di affetto nei confronti di Leone e di rancore vero l'autore o gli autori del gesto, continua a crescere. "Non è solo orrore, disprezzo e sdegno quello che proviamo", ha spiegato Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, "ma anche paura all'idea che gente così sia a piede libero e rabbia perché le conseguenze per chi compie certe oscenità non sono mai sufficientemente proporzionate alla gravità dei fatti". Che aggiunge: "Se qualcuno avesse visto qualcosa si faccia avanti, anche in forma anonima. La persona che ha commesso un atto così crudele è una persona pericolosa. Per questo chiediamo ancora una volta", ha proseguito, "che venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati contro gli animali".

Anche il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, ha commentato la vicenda:

Ciò che è successo a Leone è un atto così ignobile e fuori dalla logica che non ho le parole giuste. O meglio, ce le avrei pure, ma purtroppo non sono nella posizione di poterle scrivere o pronunciare. Quello che però ho il dovere di fare come primo cittadino e soprattutto quello che sento di fare come uomo è invitarvi a denunciare, anche in forma anonima, questo abominio. Perché di questo si tratta, di abominio, nulla di meno, ed è un campanello d’allarme anche sociale da prendere in seria considerazione.

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