Per l’Emeroteca Tucci di Napoli arrivano 50mila euro dalla Regione Campania
L'assessore della Regione Campania, Antonio Marchiello, ha annunciato che la direzione per le Politiche culturali ha deciso di assegnare un finanziamento di 50mila euro per sostenere l'emeroteca Tucci di Napoli. Questa decisione è stata presa in considerazione dell'importanza dell'emeroteca e del suo patrimonio documentale. La notizia è stata resa nota durante una seduta del Question time, in risposta a un'interrogazione della consigliera Valeria Ciarambino (Misto) riguardo alla minaccia di chiusura dell'emeroteca.
Ciarambino ha sottolineato che l'emeroteca Tucci «è l'archivio mondiale della stampa periodica, con un patrimonio anche librario e di lettere autografe che rappresenta un unicum al mondo, con sede a Napoli. Nel momento in cui la città torna a essere un punto di riferimento per la cultura, come Regione Campania non possiamo permetterci di abbandonare un'istituzione culturale così importante, che invece non era più stata finanziata dal 2016».
Oltre alla questione finanziaria, è stato risolto anche un debito della Scabec nei confronti dell'emeroteca Tucci, relativo alla stampa di un volume in occasione della Fiera del Libro 2021. «Ieri la società – ha detto Marchiello – ha comunicato di aver provveduto, a fronte di una fattura emessa il 23 ottobre, a pagare il saldo, pari a 22mila euro».
«Credo che l'interesse della politica e della città abbia portato i primi risultati – ha commentato Ciarambino – certamente non basta. Mi aspetto che il sostegno a un'istituzione così rilevante diventi stabile».
La storia dell'emeroteca Tucci
L'emeroteca Tucci di Napoli ha una storia lunga più di 100 anni. Fondata nel 1907 come prima organizzazione giornalistica della città, il Sindacato Corrispondenti ha iniziato la sua attività in uno spazio in via Monteoliveto 75, di fronte al Palazzo Gravina, già sede delle Poste e dei Telegrafi. Qui, i giornalisti si riunivano per telegrafare ai quotidiani le notizie di rilievo nazionale man mano che accadevano.
L'emeroteca è stata fondata da giornalisti Nicola Daspuro, Francesco Dell'Erba, Vincenzo Tucci e altri, insieme a giornalisti napoletani come Silvio Amoroso, Salvatore Aversa e Roberto Cantalupo. Nel corso degli anni, grazie a donazioni e interventi finanziari da parte di istituzioni come il Ministero delle Poste e il Banco di Napoli, l'emeroteca ha visto una crescita significativa. Nel 1917, grazie all'impegno di Vincenzo Tucci, l'emeroteca si trasferì nel Palazzo Gravina, dove fu inaugurata una sala stampa-emeroteca di grande prestigio.
Tuttavia, durante il periodo fascista, fu inglobata nel Sindacato Fascista dei Giornalisti, subendo perdite e spoliazioni. Nonostante le difficoltà, l'emeroteca ha continuato la sua missione nel corso degli anni, accogliendo generazioni di giornalisti corrispondenti e divenendo un punto di riferimento per la ricerca accademica. Negli anni recenti, ha ricevuto il sostegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Campania e di altre istituzioni, anche grazie alla legge regionale del 1996 che ha permesso il suo potenziamento.
Continua a svolgere un ruolo cruciale nella conservazione del patrimonio giornalistico e culturale di Napoli, rimanendo un luogo di studio e ricerca per studenti e studiosi provenienti da tutto il mondo. La sua storia è un testamento alla dedizione dei giornalisti e alla ricchezza della cultura napoletana.