Per il femminicidio di Silvia Nowak resta in carcere il compagno
Convalidato il fermo per Kai Dausel, il marito di Silvia Nowak, la 53enne tedesca prima scomparsa e poi ritrovata morta, con il corpo parzialmente distrutto dal fuoco, tre giorni dopo. Secondo il giudice per le indagini preliminari di Vallo della Lucania, l'uomo, 62 anni, avrebbe ucciso la moglie in un bosco poco distante dalla sua proprietà, colpendola "reiteratamente con un corpo contundente e tagliente", per poi tentare di distruggerne il corpo. Lui, però, continua a dichiararsi innocente ed estraneo ai fatti: per la Procura, invece, resta accusato dell'omicidio aggravato e della distruzione del cadavere della compagna.
Era stato proprio l'uomo a denunciare la scomparsa della donna, con cui aveva deciso di trasferirsi dalla Germania per vivere in Italia. Ma secondo gli investigatori, sarebbe stato proprio a uccidere la donna e poi simularne la scomparsa. Tra gli elementi acquisiti dagli inquirenti, i filmati delle telecamere di sorveglianza che riprenderebbero l'uomo mentre esce dalla villetta di Ogliastro Marina in un orario giudicato compatibile con quello dell'uccisione della compagna nonché l'audio di urla di donna poco dopo l'uscita dello stesso Kai Dausel.