Per Capodanno i “temporary shop” dei botti illegali: polveriere da 30mila euro al mese di incassi
Depositi, box auto, garage, anche abitazioni private: qualsiasi locale va bene per essere riempito di botti e fuochi d'artificio. La vendita, oggi, si è spostata sull'online: i contatti avvengono sui social, dove venditore e acquirente si accordano per ritiro e spedizione, tra chi vuole la semplice "cipolla" e chi cerca la batteria con la foto di Maradona. I guadagni sono di tutto rispetto, ma i rischi sono enormi: ogni "negozio" è una polveriera, in grado senza problemi di sventrare un palazzo. È il mercato abusivo che va in scena, puntualmente, negli ultimi giorni dell'anno, "temporary shop" per Capodanno a disposizione dei "malati di fuochi", che arrivano a spendere anche 500 euro per qualche minuto di luci colorate o per il botto più potente.
Guadagni fino a 30mila euro in un mese
Oggi una "cipolla" artigianale, di quelle classiche, costa tra i 15 e i 20 euro. Una batteria di fuochi pirotecnici illegale, invece, realizzata anche mettendo "in serie" diverse di quelle legali, può essere venduta anche a 250 euro. Prezzi che, naturalmente, aumentano in modo direttamente proporzionale alla richiesta e inversamente proporzionale al numero dei giorni che mancano al Capodanno. In questo modo un negozio abusivo di fuochi d'artificio "ben avviato", apprende Fanpage.it da fonti investigative, può fruttare anche mille euro e oltre al giorno. In poco più di un mese di apertura, insomma, gli incassi possono arrivare facilmente a 30mila euro.
Di contro, ci sono i rischi. Che sono enormi quanto concreti: ammassati spesso in scatoloni, senza alcun tipo di protezione, quei botti, artigianali e talvolta di pessima fattura, sono in pratica delle bombe pronte a scoppiare. Basta una scintilla, o più banalmente l'umidità o anche solo qualche vibrazione per innescare una esplosione a catena. E, a peggiorare le cose, c'è il fatto che i depositi si trovano in edifici residenziali o comunque luoghi densamente abitanti, con le ripercussioni facilmente immaginabili.
L'identikit del venditore di botti
A gestire questi "temporary shop" ci sono per lo più incensurati, a volte anche giovani, che fiutano l'affare e si organizzano. Nessun contatto con la criminalità, organizzata o comune, ma buona dimestichezza coi social: ormai le vendite avvengono tramite Instagram o altri canali simili, meno rischiosi della classica bancarella in strada. E per le spedizioni, come hanno accertato diverse operazioni delle forze dell'ordine, si sfruttano i normali servizi postali. Mandando in giro sui furgoni, letteralmente, delle bombe.
Tra i botti sequestrati la "Batteria di Maradona"
Negli ultimi giorni il Comando Provinciale di Napoli della Guardia di Finanza ha intensificato i controlli con l'operazione "Capodanno Sicuro"; le fiamme gialle del Gruppo Pronto Impiego di Napoli e i Gruppi di Frattamaggiore, Nola e Torre Annunziata hanno sequestrato complessivamente 1,2 tonnellate di fuochi d'artificio e di botti; 8 le persone denunciate, di cui una arrestata per fabbricazione, detenzione e vendita e trasporto di materiale esplodente, oltre che per violazioni delle norme antincendio e di pubblica sicurezza.
A Ponticelli, Napoli Est, è stata intercettata un'automobile che trasportava 100 cipolle, la conducente è stata arrestata. Nei prezzi di piazza Mercato è stato sequestrato un deposito che conteneva oltre 160mila fuochi d'artificio, la responsabile è stata denunciata e segnalata all'Inps in quanto percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza.
Tra Giugliano e Arzano sono stati sequestrati oltre 10mila artifici pirotecnici, privi di indicazioni sul quantitativo di miscela esplodente; l'uomo che li deteneva è stato denunciato. Stessa sorte per un imprenditore cinese, fermato nel Nolano mentre trasportava in una station wagon diverse scatole di materiale pirotecnico. A Boscoreale due persone avevano allestito nelle loro abitazioni un negozio abusivo: sequestrati 48mila pezzi, per la coppia è scattata la denuncia.
Sull'isola di Ischia, infine, i finanzieri hanno scovato un ennesimo negozio abusivo, gestito da due persone in una abitazione; rivenute e sequestrate 60 cipolle artigianali altamente pericolose e una batteria con la scritta "D1OS" e una foto di Maradona dal peso di venti chili.