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Per 13 anni ha vissuto con l’intestino nel gluteo e nella gamba: operato al Monaldi di Napoli

Dopo un grave incidente stradale e una condizione di salute fortemente invalidante, 47enne si sottopone a ricostruzione parietale con protesi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un intervento chirurgico per tornare alla normalità: è la storia di Michele, nome di fantasia, affetto da un lombocele complesso causato dalla lacerazione di parte dei muscoli laterali larghi dell’addome a seguito di un grave incidente stradale con politrauma. In pratica, il problema alla parete addominale lo aveva portato a convivere con la completa fuoriuscita dell’intestino, spostatosi verso il gluteo e la gamba sinistra e per il quale a nulla erano servite diverse operazioni chirurgiche nel corso degli anni, tanto che oggi in molti lo giudicavano come inoperabile.

Alla fine il 47enne si è rivolto all'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell'Ospedale Monaldi di Napoli, diretta dal medico Diego Cuccurullo, che invece ha optato per l'operabilità, con tre differenti tecniche: la hug technique (un “abbraccio” prolungato per riportare gli organi in addome), l’impianto di un dispositivo speciale per trazionare, stringere e allungare le fasce addominali ed infine la tecnica “di Madrid” per la ricostruzione parietale con protesi. E alla fine l'intervento non solo è perfettamente riuscito, ma anzi il 47enne è stato già dimesso in ottime condizioni, tornando alla sua vita sociale e lavorativa senza complicazioni.

"Quando è giunto alla nostra osservazione", ha spiegato il Cuccurullo: "Abbiamo sottoposto il paziente a indagini diagnostiche approfondite e, alla Tac, ci siamo resi conto che la cavità addominale era completamente svuotata dalle viscere. L’intestino non era più nella sua naturale sede, ma abbiamo ritenuto possibile una correzione chirurgica con un intervento unico nel suo genere. L’ho ribattezzato ‘Stretto abbraccio a Madrid' proprio dalla fusione delle tecniche impiegate. Per descrivere la complessità e delicatezza della procedura basti pensare che sono state usate protesi così grandi da sfiorare il metro quadro di dimensione".

"L’Ospedale Monaldi è un centro di riferimento nazionale per i disastri di parete e per gli interventi chirurgici dell’addome complesso, trattiamo con successo casi che altri giudicano inoperabili impiegando tecniche all’avanguardia", il commento di Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, "Grazie alla competenza dei nostri professionisti adottiamo soluzioni multidisciplinari e innovative con risultati eccellenti che ci portano ad essere il primo centro della Campania per numero di casi e per complessità degli interventi".

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