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Pendolaria 2021, Circum e Cumana ancora tra la peggiori linee ferroviarie d’Italia

Le linee Eav, Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana, sono ancora tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia anche nel 2020. Questo il risultato del rapporto Pendolaria 2021, l’annuale bilancio sullo stato di salute dei trasporti in Italia stilato da Legambiente. I problemi segnalati sono sempre gli stessi: treni vecchi, corse tagliate e sovraffollamento.
A cura di Valerio Papadia
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Stazione di Montesanto della Circumflegrea di Napoli

Anche nel 2021, così come accade tutti gli anni, da anni, è arrivato Pendolaria, il report stilato da Legambiente sullo stato di salute delle linee ferroviarie italiane, relativo naturalmente all'anno che si è appena concluso. E anche nel 2021, come accade purtroppo da anni, tra le linee peggiori d'Italia ci sono quelle gestite da Eav, tra Napoli e provincia, vale a dire Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana. "Purtroppo, sulle linee peggiori d’Italia, quelle che da anni raccontiamo con Pendolaria, la situazione è stata quanto mai difficile, di sovraffollamento e disagio per i pendolari. Sulle linee Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana di Napoli non è di certo migliorata quest’anno, malgrado la riduzione dei passeggeri" si legge nel report di Legambiente. "Su queste linee – si legge ancora – la situazione era già drammatica per treni vecchi, stazioni in condizioni di degrado e il taglio dei treni avvenuto in questi anni (-10,9% rispetto al 2010)".

Nel 2020, inoltre, Eav, l'azienda del trasporto pubblico che gestisce le tre linee, ha tagliato ulteriormente le corse, disponendo uno stop al servizio ferroviario dalle 11 alle 15 e dopo le 20. "Un taglio di sei ore sul servizio giornaliero, che è stato sospeso anche per tutta la giornata durante le domeniche dello stesso periodo. Una riduzione drastica delle possibilità di spostamento in treno che ha creato disagi e proteste" scrive Legambiente nel rapporto.

I treni sempre meno utilizzati e sempre più vecchi

Pendolaria 2021 ha evidenziato, negli ultimi anni, anche una drastica riduzione dei passeggeri quotidiani che utilizzano i treni regionali in tutta la Penisola. Nel 2011, i viaggiatori che utilizzavano quotidianamente i treni regionali in Campania erano 467mila; nel 2019, invece, 261.193. Un calo del 44,1% in meno di dieci anni. La Campania è anche tra le Regioni d'Italia in cui l'età media del materiale rotabile è più alta. Attualmente, sono in esercizio 352 treni in Campania: l'età media è di 19,9 anni, mentre il 65,9% dei treni ha più di 15 anni.

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