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Pellet egiziano spacciato per italiano: : 135 tonnellate sequestrate a Salerno

La Finanza e le Dogane hanno sequestrato nel porto di Salerno un carico di pellet con false certificazioni della Federico II di Napoli.
A cura di Nico Falco
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Pellet sequestrato (immagine di repertorio)
Pellet sequestrato (immagine di repertorio)

Novemila sacchi da 15 chili ciascuno di pellet, per un totale di 135 tonnellate, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nel porto di Salerno in una operazione condotta nei giorni scorsi congiuntamente con l'Ufficio delle Dogane; il prodotto proveniva dal Marocco ma riportava lo stemma della Repubblica Italiana e indicazioni che facevano credere fosse certificato dall'Università Federico II.

Il carico era destinato ad un'azienda del Napoletano, che con tutta probabilità lo aveva ordinato per poi venderlo al dettaglio: il periodo migliore per acquistare le scorte di pellet per l'inverno è infatti tra maggio e luglio, prima dell'aumento dei prezzi che si registra a partire da agosto. L'operazione risale ai giorni scorsi, quando i finanzieri e i funzionari delle Dogane, durante i controlli e i monitoraggi sulle merci in transito nel porto, hanno intercettato il carico. Sulle confezioni erano riportate diciture riconducibili alla Federico II, che veniva indicata come ente certificatore della qualità del prodotto.

L'Università, però, contattata, ha smentito di avere rilasciato certificazioni di qualsiasi tipo e ha spiegato di non avere nessun rapporto con la società produttrice del pellet. Si trattava, insomma, di una truffa, e la stessa provenienza era stata mascherata: nonostante i sacchi venissero dall'Egitto, sulle confezioni era stato apposto lo stemma dell'Italia. L'intero carico è stato quindi sequestrato e il responsabile della società coinvolta è stato quindi segnalato all'Autorità Giudiziaria di Salerno per importazione e commercio di prodotti aventi segni falsi e caratteristiche qualitative diverse da quelle dichiarate, tali da indurre il consumatore medio in errore.

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