Paura per Sandro Ruotolo, il giornalista intubato e sedato: “Ora è passata, viva il servizio sanitario nazionale”
Sandro Ruotolo è un giornalista televisivo, conosce benissimo il valore dell'immagine e l'impatto che ha sulle persone. Quando ha deciso di mostrare la sua immagine coi tubi dell'ossigeno, in un reparto di terapia intensiva lo ha fatto non per la voglia di farsi vedere «ecce homo», ma per far passare un messaggio politico, più che personale: «Viva il servizio sanitario nazionale del nostro Paese».
Cosa è successo all'ex senatore e giornalista Rai, protagonista del racconto di tante fasi del nostro Paese, simbolo anti-camorra e da anni sotto scorta, lo spiega lui stesso, da cronista, dal letto d'ospedale: «Solo ora vi posso raccontare quello che mi è successo negli ultimi dodici giorni. E ve lo posso raccontare perché sono vivo e mi ha salvato la vita il servizio sanitario nazionale del nostro Paese. Mi hanno preso in tempo».
Ecco la cronistoria di quanto accaduto alla fine di ottobre all'ex senatore di centro-sinistra, giornalista di lungo corso con tantissimi programmi all'attivo, mentre era nella casa di campagna, fuori Roma.
Ruotolo, 67 anni, si rimprovera egli stesso di essere un accanito fumatore di sigarette (che ha in tasca da quando era 12enne), arrivando anche a 3 pacchetti al giorno, è da anni sofferente di asma bronchiale.
Quando ha iniziato ad avvertire affanno e difficoltà di respirazione e la saturazione (SO2, l'ossigeno nel sangue, parametro che abbiamo tristemente imparato a conoscere a causa del Covid) è precipitata a 80 (di solito dev'essere 99 o poco giù) ha perso conoscenza. Fortunatamente è stato ricoverato tempestivamente all'ospedale Sant’Andrea di Roma dov'è stato sedato e intubato per aiutare i polmoni a ritornare a lavorare. Ore interminabili, ma le cure hanno sortito effetto.
È stato estubato, tenuto sotto controllo in terapia intensiva e ora è passato in reparto: lo attende un altro periodo di ricovero, una terapia di riabilitazione, una dieta ferrea e ovviamente l'addio definitivo alle sigarette.
Lui racconta così sui social il suo periodo nero:
Domenica 23 ottobre. Un broncospasmo mi blocca la respirazione. Chiamo il 118.
In 4 minuti arriva l’autoambulanza. Perdo subito conoscenza. Codice rosso. Sedato e intubato per due giorni e mezzo.
E poi la rianimazione in un ospedale romano, per tutti questi giorni fino al passaggio in reparto, avvenuto oggi pomeriggio.
Ringrazio pubblicamente queste donne, questi uomini, medici, infermieri del servizio sanitario pubblico. Tutti, ma proprio tutti, li ringrazio per la passione, la professionalità, l’impegno.
So che tanti amici hanno pregato per me nei momenti più drammatici. E li ringrazierò per sempre. Volevo aspettare di uscire dalla rianimazione prima di parlarne pubblicamente.
Migliaia, ovviamente, i messaggi di auguri e di pronta guarigione al giornalista napoletano. Fra moltissimi altri quelli di don Maurizio Patriciello, parroco della Terra dei Fuochi, di Nello Scavo, giornalista di Avvenire, i parlamentari di centrosinistra Aboubakar Soumahoro ed Elly Schlein, il consigliere regionale toscano e attivista per i diritti dei disabili Iacopo Melio, il coordinatore campano M5s Salvatore Micillo.
Nella mattinata di venerdì 4 novembre l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, è andato in ospedale a trovare l'esponente politico e giornalista partenopeo:
Sandro Ruotolo, sta meglio dopo essere stato in terapia intensiva ed aver visto la morte in faccia.
Le parole che mi ha detto, ancora con la maschera dell'ossigeno, sono state di ringraziamento nei confronti del servizio sanitario "sono salvo grazie ad un ottima organizzazione dei soccorsi e di tutti i professionisti della azienda Sant'Andrea".Faccio i migliori auguri di convalescenza a Sandro Ruotolo e lo ringrazio per le belle parole che tramite me ha voluto dedicare a tutti i nostri operatori sanitari.
(articolo aggiornato il giorno 4 novembre, ore 11)