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Paura a Secondigliano, raffica di kalashnikov contro casa del ras dei di Lauro

Una quindicina di proiettili sono stati esplosi contro un negozio e l’abitazione di Gennaro Casaburi, legato ai fratelli Rispoli; ipotesi collegamento con la “Faida del Perrone”.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Una quindicina di colpi di kalashnikov sono stati esplosi nella notte contro un'abitazione e un'attività commerciale di Secondigliano, nella periferia Nord di Napoli; le indagini sono affidate alla Polizia di Stato, che avrebbe individuato il possibile obiettivo: si tratterebbe di Gennaro Casaburi, volto noto alle forze dell'ordine e imparentato coi fratelli Rispoli, a loro volta inquadrati nel clan Di Lauro di Secondigliano; l'uomo era finito ai domiciliari nel blitz contro il clan di via Cupa dell'Arco dell'ottobre 2023, quello in cui erano scattate le manette per Tony Colombo, Tina Rispoli e Vincenzo Di Lauro.

Spari contro casa del ras a Secondigliano

L'allarme questa mattina, 28 giugno, quando il titolare dell'attività commerciale del corso Secondigliano, una macelleria, ha chiamato le forze dell'ordine: la sua saracinesca era stata danneggiata e a terra c'erano diversi bossoli. È intervenuta una pattuglia dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, gli agenti hanno appurato che i colpi erano stati sparati anche contro l'abitazione che si trova al piano superiore dell'edificio. I rilievi sono stati effettuati dalla Scientifica, le indagini sono in carico al commissariato locale. Immediato il collegamento con Casaburi, ritenuto verosimile obiettivo; l'uomo, considerato vicino al clan Di Lauro, è il cognato di uno dei due fratelli di Tina Rispoli, Vincenzo, di recente arrestato per maltrattamenti in famiglia.

La faida del Perrone

L'episodio resta per il momento da inquadrare, ma al vaglio degli inquirenti c'è anche l'ipotesi che possa essere collegato alla "Faida del Perrone", nata da un banale litigio per strada e che aveva visto contrapposti Casaburi e Vincenzo Maione. Casaburi era stato vittima di un tentato omicidio il 19 dicembre 2020; per quell'agguato gli inquirenti hanno identificato quattro persone; due di queste, tra cui Maione, sono state condannate con rito abbreviato a 14 anni di reclusione nel gennaio 2022.

Casaburi era stato arrestato due mesi dopo, nel marzo 2022, per atti persecutori aggravati dal metodo mafioso, sequestro di persona e violenza privata: era accusato di avere vessato, tra il luglio 2021 e il 10 febbraio 2022, il padre di uno dei condannati e persone a lui vicine e di essere arrivato a sequestrare due dipendenti di un bar che si trova nei pressi dell'abitazione della vittima per farle arrivare pesanti minacce di morte, commesse anche con l'uso delle armi.

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