video suggerito
video suggerito

Patto tra il narcos al confino in Calabria e la ‘ndrangheta: quintali di cocaina in Campania

Il narcos Tamarisco, detto “Nardiello”, avrebbe stretto accordi con la ‘ndrangheta per il traffico di cocaina durante il soggiorno obbligato a Scalea.
A cura di Nico Falco
67 CONDIVISIONI
Un sequestro di cocaina, immagine di repertorio
Un sequestro di cocaina, immagine di repertorio

Domenico Tamarisco, detto "Nardiello", tra i vertici del clan di narcotrafficanti con base nel rione Poverelli di Torre Annunziata (Napoli), durante il soggiorno obbligato in provincia di Cosenza avrebbe messo in piedi una struttura criminale per portare in Campania centinaia di chili di cocaina comprati dalla ‘ndrangheta. É l'ipotesi su cui si fonda l'indagine della Guardia di Finanza che ha portato alla misura cautelare per 8 persone (6 in carcere e 2 ai domiciliari) emessa dal gip di Salerno su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Il patto tra il boss campano e la ‘ndrangheta

Il filone investigativo nasce da un'altra indagine, più ampia, relativa a delitti avvenuti a Nocera Inferiore, tra i quali figura l'esplosione di colpi d'arma da fuoco contro l'abitazione del figlio di un soggetto ritenuto dagli inquirenti ai vertici della criminalità organizzata dell'agro-nocerino sarnese e all'epoca dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora presso il complesso residenziale "Parco Roma" di Scalea.

Le indagini si sono quindi concentrate su Domenico Tamarisco, anche lui sottoposto all'obbligo di dimora nel comune cosentino. Secondo gli investigatori "Nardiello", nonostante la misura di prevenzione personale, avrebbe stretto accordi con esponenti di cosche calabresi, in particolare con Gianluca Rovito e Pietro Santagata, che lo avrebbero scortato a summit di camorra organizzati in Campania con esponenti della criminalità dell'agro-nocerino, oplontini e partenopei.

In Campania quintali di cocaina dalla Calabria

Tamarisco avrebbe fatto da tramite tra la camorra di Torre Annunziata e affiliati alle cosche della provincia di Reggio Calabria, allo scopo di ottenere prezzi di favore su ingenti partite di stupefacente; nella organizzazione avrebbe assunto il ruolo di comando, occupandosi dell'approvvigionamento della droga, mentre ai due calabresi e al nocerino Salvatore Maiorino sarebbe spettato il compito di trasferire la cocaina dalla Calabria alla Campania.

Durante le indagini le fiamme gialle del Nucleo Pef di Salerno, insieme ai colleghi omologhi di Napoli, il 13 gennaio 2022 avevano sequestrato 6 panetti di cocaina, nascosti in vani nel bagagliaio e nel cruscotto di un'automobile; secondo le stime lo stupefacente avrebbe fruttato oltre 4 milioni di euro ed era destinato ai clan dell'area oplontina e dell'agro-nocerino. A Tamarisco viene contestato anche l'acquisito di un carico di 200 chili di cocaina provenienti dal territorio calabrese.

Destinatari delle misure eseguite oggi, con destinazione carcere, sono: Domenico Tamarisco, 49 anni, Patrizio Fiume, 41 anni, Luigi Vicidomini, 38 anni, Salvatore Maiorino, 34 anni, Gianluca Rovito, 51 anni, e Pietro Santagada, 28 anni; disposti i domiciliari, invece, per Daniela Ienaro, 42 anni, ed Enrico Uda, 51 anni.

67 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views