Passaporti a Napoli? Vanno tutti all’ufficio Dighe. E spunta un cartello in dialetto
Ottenere un rinnovo o l'emissione di un passaporto a Napoli è diventato sempre più complicato. I tempi si sono dilatati, il personale non riesce a far fronte alla mole di domande, soprattutto nel periodo antecedente le vacanze estive e quelle invernali. Il risultato è che è facile trovare davanti ai commissariati e agli uffici preposti code di persone in attesa di poter presentare domanda.
A Napoli, nella zona del Ponte di Tappia, c'è l'Ufficio passaporti della Questura di Napoli. Lì capita di vedere molto spesso le file delle persone in attesa di un appuntamento. Poco distante, in via dei Greci, un altro bel cartello color blu con tanto di stemma della Repubblica, fa intendere che nello stabile vi sia un altro ufficio pubblico. Lì non c'è mai fila e molta gente come si dice a Napoli «se votta», letteralmente "si butta", ovvero tenta la fortuna. Peccato però che quell'ufficio non c'entri assolutamente niente di niente coi passaporti. Si tratta della "Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche" che fa riferimento al ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. E qualcuno evidentemente scocciato delle continue richieste ha pensato bene di scriverlo in dialetto napoletano e in maniera perentoria:: «oh, ca nunn'è l'ufficio passasporto. Palazzo appriesso». Ovvero: qui non è l'ufficio passaporti, è al palazzo successivo.